Si e’ chiusa ieri, con la riduzione allo stato laicale del sacerdote, la vicenda di Don Lelio Cantini.
Il parroco, oggi 85enne, ritenuto responsabile di abusi sessuali e psicologici nella sua parrocchia fiorentina. In Regina della Pace durante gli anni 1973-1987 sarebbero avvenuti casi di pedofilia. Ora bisognerà aspettare il responso della magistratura ordinaria. Nell’aprile del 2007 la Procura di Firenze ha aperto un procedimento nei confronti del prete pedofilo con l’ipotesi di reato di abusi sessuali pluriaggravati e continuati sui minori.
Firenze: caso di prete pedofilo -13 ottobre 2008 – (Adnkronos)
Secondo le presunte vittime, che a partire dal gennaio del 2004 hanno denunciato l’accaduto scrivendo alla curia fiorentina e al Papa, il sacerdote, dal 1973 e per anni, avrebbe abusato di ragazze dai 12 ai 17 anni. Inoltre si sarebbe fatto consegnare denaro e beni e avrebbe plagiato ragazzi da indirizzare al seminario per creare un potere alternativo a quello ufficiale. Intanto il Papa, su proposta della Congregazione per la dottrina della fede, ha ridotto allo stato laicale Don Lelio Cantini a conclusione dell’istruttoria supplementare resa nota con una ‘Notificazione’ diffusa alla stampa dal cardinale Ennio Antonelli. Amministratore apostolico della diocesi di Firenze.
”Il Papa in data 19 settembre 2008 – è scritto nella notificazione – ha decretato in via definitiva nei confronti di don Lelio Cantini la pena espiatoria perpetua della dimissione dallo stato clericale con la dispensa dagli obblighi sacerdotali e ha imposto con severo precetto penale, l’obbligo di dimora vigilata, in spirito di preghiera e penitenza in una residenza stabilita dall’Ordinario di Firenze, sotto pena di scomunica riservata alla Sede Apostolica in caso di disobbedienza”.
ll decreto prevede che “l’ordinario di Firenze presenterà ogni anno alla Santa Sede una relazione sul comportamento del reo e avrà cura di lui affinché giunga a un ravvedimento convincente anche sul piano esterno. In particolare occorrerà tenere presente che la dimora vigilata comporta che i contatti con persone estranee alla casa debbano venire esplicitamente autorizzati e rigorosamente controllati”.