Milano, 16 Gennaio 2014
Avrebbe fatto spogliare i ragazzi come forma di penitenza quando perdevano a strip poker in parrocchia convincendoli a sdraiarsi con lui nudo in un sacco a pelo mentre erano in campeggio in Val d’Aosta. Questi i fatti contestati a Paolo Bovi, co-fondatore, ex tastierista e fonico della band musicale Modà. Educatore parrocchiale di 40 anni nato a Cernusco sul Naviglio e residente a Cassina de’ Pecchi arrestato a Milano per violenza sessuale. L’uomo, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, fondò la band proprio in oratorio prima di scalare le classifiche italiane ed arrivando due volte a podio al Festival di Sanremo.
Fonico dei Modà arrestato per violenza sessuale su 4 ragazzi
I fatti, di consistente gravità, risalirebbero al 2011 ma la denuncia dei genitori delle vittime è stata presentata nel 2013 quando i 4 ragazzini, dai 13 ai 16 anni, hanno cominciato a parlarne. I primi sospetti sono venuti alla mamma di uno dei ragazzini. Aveva visto il figlio comportarsi in modo strano: svogliato, nervoso e con reazioni inconsulte. Di qui la decisione di presentare denuncia.
I pm di Milano Daniela Cento e Lucia Minutella hanno chiesto la custodia cautelare in carcere per Bovi ma il gip lo ha posto ai domiciliari con il braccialetto elettronico perché ha ritenuto di contestare all’uomo solo i commi più lievi del reato di violenza sessuale dato che non si sarebbe trattato di rapporti completi. Il fonico dei Modà si ritrova così con una cavigliera, tarata per resistere a 70° di temperatura e 40 Kg di trazione, in ambiente domestico mappato da una centralina collegata con le forze dell’ordine.
I Modà dichiarano: “Siamo agghiacciati alla sola idea che sia potuto succedere quello di cui non abbiamo mai avuto alcun sentore. Speriamo che la magistratura concluda presto le indagini e che il loro esito non sia terrificante come lo è il loro avvio“.
I fatti in breve:
2011
Dalla ricostruzione dei fatti il fonico dei Modà ha fatto spogliare i ragazzi come forma di penitenza quando perdevano a strip poker in parrocchia e li avrebbe convinti a sdraiarsi con lui nudo in un sacco a pelo mentre erano in campeggio in Val d’Aosta.
2013
I genitori, scoperto i fatti, sporgono denuncia verso l’uomo.
16 Gennaio 2014
I pm di Milano Daniela Cento e Lucia Minutella hanno chiesto la custodia cautelare in carcere ma il gip lo ha posto ai domiciliari con il braccialetto elettronico.
23 Marzo 2014
Paolo Bovi tenta il suicidio a Cassano d’Adda collegando una canna di gomma al tubo di scappamento della sua automobile dopo essersi rimosso il braccialetto elettronico e quindi dando il via all’allarme. L’uomo è stato salvato e portato in ospedale per le cure del caso e poi è finito in carcere con l’accusa di evasione.
12 Ottobre 2014
Condannato in via definitiva dal GUP di Milano. Il processo svoltosi con Rito Abbreviato ha stabilito che l’uomo, ai domiciliari da 9 mesi, dovrà scontare 5 anni e mezzo di reclusione per violenze su minori. Il PM Daniela Cento aveva invece richiesto che la pena non fosse inferiore a 6 anni ed 8 mesi.
4 comments
non mi risulta che in parrocchia si giochi a strip poker!!!
già questo fa capire la dissonanza con il contesto parrocchiale
e avrebbe dovuto essere un segnale, un campanello d’allarme
Qui pare che gli abusi siano avvenuti durante una gita organizzata dalla Parrocchia in un campeggio in Val D’Aosta…purtroppo spesso i bimbi vengono affidati ad educatori esterni e di nuovo, anche in questo caso, i controlli a monte delle “assunzioni” sono pressochè inesistenti! Questo ahimè non è il primo caso!
qualcosa non mi torna…
“Avrebbe fatto spogliare i ragazzi come forma di penitenza quando perdevano a strip poker in parrocchia”
ma fa parte del gioco strip poker spogliarsi quando si perde,
non è una “penitenza”.
Semmai la cosa “anomala” è che si sia giocato a strip poker in parrocchia.
Il reato semmai sta nel fatto di aver giocato / convinto a giocare a spogliarsi dei minori con il proprio “educatore”
…quanto al resto di giacere con lui nudo etc…
non ho parole…spero non sia vero. Per i ragazzi.
Purtroppo non abbiamo accesso agli atti per poter essere, al momento, piu’ dettagliati di così.Ovviamente pensiamo che se sono già arrivati al braccialetto, abbiano confermato e verificato i dubbi e purtroppo accertato il reato. Sicuramente spogliarsi è la “penitenza” che fa parte del gioco: “se perdi per penitenza ti spogli”, poi si puo’ fermarsi a scarpe, felpa e calzini, o approfittarsi dell’ingenuità dei ragazzi e far molto peggio. Sicuramente lo strip poker non è un gioco adatto ma chi monitorava quest’educatore con il quale i ragazzi venivano lasciati evidentemente soli?