Bagnoregio (VT), 19 Febbraio 2016
Insegnante sospesa per aver picchiato un alunno insultandolo ed incitando il resto della classe a fare altrettanto e deriderlo. E’ accaduto nella scuola media di Bagnoregio, in provincia di Viterbo. In un’occasione il ragazzino, che ha un lieve deficit cognitivo, sarebbe stato collocato su una sedia per essere picchiato a turno dagli altri compagni. La professoressa, di 59 anni, è stata sospesa dall’insegnamento.
Tutta la vicenda sul caso dell’insegnante sospesa nella scuola media di Bagnoregio
La mattina del 19 febbraio 2016 la procura di Viterbo, tramite gli agenti della Squadra Mobile della polizia, diretti da Fabio Zampaglione, ha notificato la sospensione dal pubblico servizio all’insegnante di italiano della scuola media di Bagnoregio.
L’inchiesta è stata avviata dopo la denuncia dei genitori di alcuni alunni. Dalla ricostruzione degli inquirenti è emerso un clima di terrore che l’insegnante avrebbe creato in classe. Le vessazioni riguarderebbero un alunno affetto da lieve deficit cognitivo. Durante una lezione di catechismo sul bullismo i ragazzi hanno ammesso ciò che la loro insegnante di italiano faceva in classe.
L’insegnante sospesa insultava pesantemente un suo alunno disabile
La professoressa apostrofava questo alunno con epiteti quali: “deficiente”, “puzzi” e così via. Come se non bastasse esortava anche i compagni maschi a buttarlo fuori dall’aula o a colpirlo a turno con schiaffi ed altri oggetti presenti in aula.
Inoltre è emerso che la stessa insegnante, una volta saputo della segnalazione dei genitori al dirigente scolastico, avrebbe promesso di “farla pagare” ai propri alunni.
Nel frattempo gli inquirenti hanno avviato ulteriori accertamenti per verificare se qualcuno all’interno della scuola fosse a conoscenza di tali riprovevoli atteggiamenti ed abbia, eventualmente, taciuto.
Il Presidente del Consiglio Regionale
Daniele Leodori, presidente del Consiglio Regionale, ha commentato così l’episodio dell’insegnante sospesa:
“I genitori affidano i loro figli agli insegnanti perchè li formino e contribuiscano a farli diventare gli uomini e le donne di domani, non certo per vederli maltrattati da chi dovrebbe sostenerli e proteggerli, soprattutto se i ragazzi in questione versano in una condizione di difficoltà. Altrettanto inqualificabile e deplorevole l’invito dell’insegnante in questione ai suoi alunni ad emarginare il proprio compagno attraverso quegli atti di bullismo che dovrebbero essere contrastati fermamente proprio partendo dall’intervento dei docenti“.
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