Quest’oggi per la rubrica M come Maestra abbiamo incontrato Chiaraluce. Una maestra amorevole ed attenta ma soprattutto un’amica de La Via dei Colori da molto tempo. E chi meglio di una Maestra a Colori potrebbe dirci come dovrebbe essere una Maestra con la M maiuscola? Infatti ascoltando Chiaraluce che ci parla della sua idea di scuola ci riconosciamo in tutto. Leggendo i suoi post su Facebook pensiamo che non è giusto che le poche mele marce che compiono maltrattamenti verso i propri alunni infanghino anche il nome di chi questo lavoro lo fa con amore e passione. L’importantissimo e difficilissimo compito degli insegnanti deve essere tutelato ed incentivato. Le mele marce vanno stanate e allontanate dal sistema scuola. Le mele marce non vanno assunte. Solo così potremo fare in modo che i nostri figli abbiano Maestre a Colori come Chiaraluce.
Chiaraluce è una Maestra a Colori
L’obiettivo che mi pongo ogni volta che varco la soglia della mia sezione e quello che ho “ereditato” da Maria Montessori.
Il più grande segno di successo per un insegnante è poter dire:
“I bambini stanno lavorando come se io non esistessi”
(Maria Montessori)
Non ho la fortuna di lavorare in una Casa dei Bambini ma la mia formazione montessoriana ha inevitabilmente segnato il mio modo di entrare in relazione con i piccoli ‘esploratori del mondo’ in un periodo estremamente importante della loro vita.
Quali sono le caratteristiche che dovrebbe possedere un educatore
Ad una Maestra a Colori con la “M” maiuscola, secondo me, non dovrebbero mai mancare:
- Il sorriso: quando un bambino arriva a scuola è fondamentale che si senta accolto in un clima di serenità, affetto e tranquillità.
- Empatia: dietro al pianto di un bimbo possono esserci mille diversi motivi. Essere in grado di decifrarli è importante per stabilire una relazione efficace con lui.
- Capacità di ascolto: la frenesia caratterizza le nostre giornate e spesso ‘non abbiamo tempo’ da perdere. Ascoltare i bambini, dare modo a ciascuno di esprimersi con i propri tempi non è mai tempo perso, è un compito a cui la scuola non può sottrarsi. Ascoltiamo con le orecchie ma anche, e soprattutto, col cuore.
- Competenze: non dobbiamo offrire soluzioni ma strumenti per affrontare la vita.
- Umiltà: possiamo avere mille titoli, anni di esperienza alle spalle ma se non sappiamo approfittare delle tante occasioni di crescita che ogni giorno si presentano a scuola con i colleghi, con i superiori, con i genitori e con i bambini allora avremo fallito nel nostro compito. Un buon Maestro è quello che non smette mai di imparare.
- Fiducia: ogni bambino è un universo da scoprire, comprendere, sostenere nel suo percorso. Se saremo in grado di preparare il giusto ambiente di apprendimento per lui lo vedremo sbocciare, giorno dopo giorno.
Maestro: chi è molto abile in qualcosa e si propone come modello e guida per gli altri.
Dovremmo ricordarcelo ogni giorno prima di varcare quella soglia che ci dà il privilegio di entrare a contatto col futuro dell’umanità.
(A cura di Rossella Legnaro)