Parma, 10 Febbraio 2016
Anziani maltrattati e picchiati nella casa famiglia Villa Alba nel parmense. Nella mattinata la responsabile di Villa Alba, sua madre e sua sorella, entrambe collaboratrici nella clinica privata, sono state arrestate con l’accusa di maltrattamenti.
Tutta la vicenda sul caso di maltrattamenti nella casa famiglia Villa Alba
La denuncia: maltrattamenti e segregazioni
Le indagini sono partite nel Maggio 2015 a seguito della denuncia di una ex paziente di 97 anni. La donna racconta alle forze dell’ordine le quotidiane sopraffazioni nei suoi confronti e nei confronti della sua compagna di stanza. Dichiara anche che spesso veniva confinata nella sua stanza o addirittura nel letto con l’uso delle sponde e che venivano ridotti al minimo i contatti col mondo esterno e con i familiari.
Le indagini
Le indagini, coordinate dal Pm Fabrizio Pensa e capitanate da Cosmo Romano, capo della Squadra Mobile della Polizia di Borgo della Posta, si avvalgono di intercettazioni ambientali e telefoniche nella struttura di via Emilia Ovest 129. La casa famiglia Villa Alba ospita con rette da 1.800 euro. Una delle donne indagate ha anche un’ulteriore accusa per furto di materiale sanitario nell’ospedale Maggiore durante alcuni corsi di formazione.
Anziani picchiati
Anziani picchiati con calci, pugni e schiaffi. Era un quotidiano modus operandi per creare terrore ed ottenere così ubbidienza e sottomissione. Secondo le indiscrezioni giunte ai giornali in alcuni casi di infortunio non era stato chiamato il 118 per evitare che l’anziana ospite parlasse di quanto accaduto e che una volta lasciata la struttura chiedesse di non rimetterci più piede. In un altro caso, invece, a una donna sarebbe stato raccontato che la sorella era morta per evitare che continuasse ad avere il desiderio di tornare a casa. Alcuni episodi di violenza avrebbero l’aggravante di essere stati compiuti alla presenza di minori. Ossia i figli delle operatrici che a volte venivano portati in struttura. Si indaga anche sulla somministrazione di farmaci non richiesti. Pare infatti che alcune prescrizioni venissero applicate con dosaggi differenti o a pazienti diversi.
Gli insulti
Dalle intercettazioni emergono anche vessazioni e insulti agli anziani tra gli 80 e i 90 anni: “Maiala, che schifo”, “Ti senti morire? E va be’ muori dai, qual è il problema?”. Nelle registrazioni ci sono anche le richieste di aiuto degli anziani picchiati e terrorizzati, accanto al rumore sordo delle botte: “C’è qualcuno, per favore, che mi venga a liberare… Non sono mica una ladra io…”.
Uno strano precedente
Nel mese di Novembre 2015 la stessa clinica era arrivata ai media per un altro singolare episodio. Uno sciame di api pareva avesse aggredito e punto tutti gli ospiti tanto da rendere necessario l’intervento immediato di un medico sul luogo.
La condanna in primo grado
Tre donne vengono così condotte ai domiciliari. Maria Teresa Neri (31 anni), Caterina Neri (35 anni) e Concetta Elia (58 anni). Il 31 Maggio 2018 vengono condannate tutte dal Tribunale di Parma. Quattro anni e quattro mesi di reclusione per la titolare Maria Teresa Neri e quattro anni e sei mesi per le sue collaboratrici.
La condanna in appello
Nel Giugno 2019 la Corte di Appello condanna le donne con pena ridotta. Le imputate hanno infatti scelto il patteggiamento in secondo grado. Tre anni e quattro mesi di reclusione per la titolare della struttura, Maria Teresa Neri, e tre anni e sei mesi di reclusione per la sorella e la madre, sue collaboratrici.
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La Via dei Colori Onlus è a completa disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte in questo caso terribile. Chiunque avesse bisogno di consulenza tecnica gratuita o di un sostegno legale e psicologico specializzato in casi dubbi o accertati di maltrattamento, può contattarci attraverso il nostro Numero Verde 800-98.48.71 oppure scrivendo alla mail associazionelaviadeicolori@gmail.com.