Ravenna, 16 Giugno 2019
Una badante romena di 47 anni è finita in manette per un anziano maltrattato nella casa famiglia Villa Cesarea di Ravenna. Secondo gli inquirenti lo avrebbe anche costretto a mangiare le sue feci.
Caso di maltrattamenti nella casa famiglia Villa Cesarea di Ravenna
L’inchiesta parte con la denuncia del 18 Maggio 2019 fatta da una badante polacca alla polizia locale. Quel giorno la donna decide di dimettersi dalla casa famiglia ed informa il suo compagno, factotum del seminario di Ravenna, delle violenze compiute da due sue collega. Successivamente l’uomo manda un messaggio al gestore della struttura: “Vergognatevi“. Seconda la denuncia effettuata le due badanti non tenevano una buona condotta con i pazienti incontinenti o più restii all’igiene rendendoli spesso vittime di umiliazioni ripetute.
Anziano maltrattato e costretto a mangiare le sue feci
Secondo l’accusa un anziano di 94 anni veniva punito con la privazione del cibo quando si rifiutava di lavarsi. Tutti gli ospiti mangiavano e a lui, per ordine di una badante romena, veniva dato un piatto vuoto rivoltato sul tavolo. Il culmine dei maltrattamenti arriva il 16 Maggio 2019 quando nel bagno, con l’aiuto di una connazionale, la donna indagata costringe l’uomo a mangiare ripetutamente le sue feci. L’anziano ha una crisi di pianto e viene poi ricoverato in ospedale. Il gestore della struttura convoca una riunione per capire l’accaduto e decidere una versione comune.
Badante arrestata
Il 15 Giugno 2019 la badante romena Elena Caliman viene arrestata e condotta nel carcere di Forlì con l’ordinanza del Gip Janos Barlotti e su richiesta del PM Cristina D’Aniello. Per la donna risultano tutti e tre i requisiti della misura cautelare: rischio di reiterazione del reato, inquinamento delle prove e pericolo di fuga. La badante aveva già le valigie pronte per la Romania.
Indagato anche il gestore della casa famiglia
Il Comune sospende subito le attività della casa famiglia Villa Cesarea mentre i sei ospiti vengono trasferiti in altre strutture. Qualche giorno dopo arriva notizia di altre tre persone indagate. Tra queste spunta il gestore 63enne Paolo Maioli indagato per concorso di reato. Intanto gli inquirenti valutano ulteriori eventuali reati come la somministrazione di farmaci non richiesti.
2 nuovi arresti
Il 24 Giugno 2019 arrivano nuove ordinanze di custodia cautelare in carcere: il titolare della struttura finisce al carcere di Ravenna e un’altra badante in quello di Forlì dove è reclusa anche la prima badante arrestata.
Il titolare: Non sapevo dei maltrattamenti
Nell’interrogatorio di garanzia, dinanzi al Gip Janos Barlotti e al PM Cristina D’Aniello, il titolare Paolo Maioli si difende. Afferma di non sapere dei maltrattamenti e che se fosse vero sarebbe “a dir poco disumano“. Pare che l’uomo voglia vendere la sua licenza ma che assoggetti questo passaggio all’assunzione di Kamila, la badante che ha denunciato i fatti. Tramite i suoi avvocati Giovanni Scudellari e Antonio Primiani fa infatti sapere che per lei “nutre da sempre la massima stima“.
Dal carcere ai domiciliari
Nel Luglio 2019 Elena Caliman viene scarcerata. Il Tribunale del Riesame concede gli arresti domiciliari alla badante. La donna, difesa dall’Avv. Francesco De Angelis, rimane però in carcere in attesa di individuare un nuovo domicilio perché il suo risulta scaduto. Pochi giorni dopo viene scarcerato anche il titolare Paolo Maioli.
La chiusura delle indagini
Nel Marzo 2020 viene notificato agli indagati, ed ai rispettivi difensori legali, l’Avviso di Conclusione delle Indagini. Paolo Maioli, Elena Caliman e Elena Daniela Cojocariu andranno a processo per i maltrattamenti nella casa famiglia Villa Cesarea di Ravenna. Insieme a loro anche un’altra dipendente della struttura accusata di aver somministrato medicinali ai pazienti senza essere in possesso di un’abilitazione o di un’autorizzazione medica.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti presunti o documentati.