Cannole (LE), 29 Maggio 2015
Caso di maltrattamenti all’asilo di Cannole. La Procura di Lecce racconta di come i bambini fossero costretti a sedere sulle puntine da disegno e a stare chiusi negli armadi. Percosse al volto, alle mani o nelle parti intime, vessazioni ed offese con pesanti ripercussioni psicologiche. Le vittime sono 11 bambini di una scuola materna della provincia leccese nei dintorni di Maglie. Sotto accusa sono finiti una maestra e il preside.
Tutta la vicenda sul caso di maltrattamenti all’asilo di Cannole
Le indagini e l’incidente probatorio
I fatti risalgono al periodo compreso tra Settembre ed Ottobre 2013 e sono stati confermati durante i racconti dell’incidente probatorio disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari Simona Panzera nell’Ottobre 2014. A valutare l’idoneità dei piccoli all’ascolto protetto sono stati due neuropsichiatri infantili. Daniela Viggiano e Angela D’Addato. Soltanto tre bambini maltrattati sono ritenuti in grado di affrontare la fase successiva. I piccoli raccontano con dovizia di particolari quanto detto fin dal principio. In un caso addirittura parlano di nuovi dettagli.
Le responsabilità del dirigente
Il PM Angela Rotondano notifica l’Avviso di Conclusione Indagini Preliminari a i due indagati. La maestra, Anna Pantaleo Sorrento di 58 anni e originaria di Martano. E il dirigente Elio Lia di 63 anni e originario di Maglie. La donna, difesa dall’avv. Carlo Caracuta, è accusata di maltrattamenti su minori. Il preside è accusato di aver invitato i genitori a desistere dallo sporgere denuncia. Ovvero di omessa denuncia da parte di pubblico ufficiale. Secondo la ricostruzione dei fatti il responsabile della struttura, oltre a sconsigliare ai genitori di non procedere per vie legali a valle dei forti dubbi, si sarebbe anche astenuto da qualsivoglia forma di provvedimento a riguardo.
L’avvocato del preside: Una posizione trasparente
Tramite l’avv. Marco Pezzuto, il dirigente chiede il rito abbreviato:
“Ha compiuto un’indagine interna assolutamente scrupolosa e relazionando nell’immediato le autorità scolastiche. Nel corso delle indagini, è stato anche sentito producendo una corposa documentazione. La sua posizione è assolutamente trasparente”.
La rappresentante di istituto: il preside intervenne due volte
Durante il rito abbreviato viene sentita una rappresentante di istituto. La quale riferisce che il dirigente era intervenuto due volte (16 e 24 ottobre 2013) per fermare una denuncia dei genitori evitando anche di inoltrarla al Provveditorato agli studi. La maestra decide invece di essere giudicata tramite processo ordinario. Le parti civili sono rappresentate dagli avvocati Luigi Corvaglia, Antonio Costantini, Fabrizio Cananiello, Anna Elisa Frisulli e Marco Castelluzzo.
La condanna del dirigente
A Giugno 2016 il preside viene condannato per omessa denuncia. 300 euro di multa e 750 euro di risarcimento del danno in favore di ciascuna delle parti civili.
La conferma in appello
A Maggio 2019 la condanna viene confermata in appello. Il giudice Vincenzo Scardia, presidente della Corte d’Appello, conferma i 300 euro di multa e il risarcimento delle parti civili. Elio Lia è interdetto per un mese dall’incarico di dirigente scolastico.
La condanna della maestra
La maestra accusata di maltrattamenti all’asilo di Cannole viene condannata nel Giugno 2019. Due anni di reclusione con sospensione della pena e non menzione nel casellario giudiziale. Il giudice dispone inoltre il risarcimento del danno (in solido con il MIUR, in qualità di responsabile civile) e una provvisionale di duemila euro per ciascuna delle parti civili. Ovvero i genitori di otto bambini.
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La Via dei Colori Onlus si stringe intorno ai genitori dei bambini maltrattati e rimane a completa disposizione loro e di tutte le persone coinvolte per un supporto legale e psicologico gratuito e specializzato. Chiunque abbia necessità, può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 oppure scrivere a sos@laviadeicolori.org.