Montale (PT), 14 Settembre 2018
Schiaffi e minacce a bambini di tre e quattro anni. Di questo è accusata una maestra finita ai domiciliari per maltrattamenti nell’asilo comunale di Montale, in Via Vignolini.
Tutta la vicenda sul caso di maltrattamenti nell’asilo comunale di Montale
Dodici episodi di violenza
I fatti risalgono agli anni scolastici 2016-2017 e 2017-2018. Le indagini partono dall’esposto di una mamma, nel febbraio 2017. Sono i Carabinieri della stazione di Montale a indagare, coordinati dal PM Claudio Curreli, lo stesso che si occupò del caso Cip Ciop, quello che ha dato vita a La Via dei Colori. Gli accertamenti si avvalgono anche di intercettazioni e documenterebbero una dozzina di episodi di violenza.
I maltrattamenti in asilo: schiaffi e minacce
“Condotte violente e minacciose” dicono gli inquirenti nei confronti di bambini di tre e quattro anni: minacce, schiaffi, strattoni e offese. La donna accusata di maltrattamenti è condotta ai domiciliari, a seguito di una ordinanza di misura cautelare disposta dal Gip di Pistoia, Patrizia Martucci.
Primo giorno di scuola, senza maestra
Il 18 settembre la scuola riparte ma per la classe della maestra indagata non c’è ancora un insegnante sostitutivo, i bimbi vengono affidati alle altre maestre del plesso. La scuola fa infatti parte di un istituto comprensivo. Il sindaco Ferdinando Betti visita tutti i plessi ma si sofferma su quello di via Vignolini.
Una mamma: Si vergogni chi ha taciuto e tutto sapeva
Intanto altre mamme si fanno avanti. Due si rivolgono ai Carabinieri e si costituiranno parte civile. “Non è mio compito fare giustizia – dice al Tirreno una mamma che ha dato il via alle indagini – ma farò il possibile perché questo accada. E non solo per mio figlio, ma per tutti i bambini. Si vergogni chi ha taciuto e tutto sapeva. Adesso aspetto di vederti al processo “signora”“, dice rivolgendosi alla maestra.
I racconti delle mamme e i campanelli di allarme dei maltrattamenti
Nel racconto della mamma c’è tutto il disagio dei bambini manifestato con i tipici campanelli di allarme. “Non voleva mangiare, non voleva stare lì fino alle 16. Ha ricominciato a farsi la pipì addosso a 5 anni e mi diceva: se c’è la maestra Elena non voglio andarci. Mi prende e mi sbatte sulla sedia“. “Quando tornava a casa mio figlio era molto nervoso e aveva comportamenti per lui anomali, come sbatacchiare le porte – racconta un’altra mamma – Una volta tornò con il naso pesto, un’altra con un occhio pesto. Poi iniziò a parlare con me, fino a dirmi che la maestra gli dava i pugni nella pancia. Siamo dovuti andare da una psicologa”. Altre mamme riscontrano sintomi simili nei lori bambini.
La maestra non risponde al Gip
Altri due esposti infatti arrivano all’autorità giudiziaria mentre la donna, E. S., dinanzi al Gip Martucci si avvale della facoltà di non rispondere.
La maestra patteggia
Il 7 Marzo 2019 Elena Serrani patteggia un anno e undici mesi di reclusione, pena sospesa subordinata all’esecuzione di sei mesi di lavoro di pubblica utilità. “Ancora una volta non si è tenuto conto del danno subito dai bambini” afferma Ilaria Maggi. Leggi il comunicato stampa.
Se vuoi approfondire la vicenda giudiziaria accedi all’AREA RISERVATA.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti presunti o documentati.