Imola, 8 Ottobre 2016
Caso di maltrattamenti all’asilo nido I Cuccioli sito in zona Piratello di Imola. L’asilo nido in questione, privato e NON convenzionato, è stato posto sotto sequestro. Il provvedimento del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna (GIP) arriverebbe a valle di una vasta operazione d’indagine. In un primo momento sembrava che l’Amministrazione Comunale avrebbe rimosso all’asilo il nulla osta necessario a svolgere le attività. Infatti la struttura, pur non essendo convenzionata col comune, per continuare la propria attività necessita di una regolamentare autorizzazione.
Caso di maltrattamenti all’asilo nido I Cuccioli di Imola
Sebbene all’inizio ci fosse molta nebbia sulla vicenda i vertici dell’Ufficio Scuola hanno voluto incontrare le famiglie dei bambini iscritti per spiegargli almeno quanto fosse a loro conoscenza.
Al principio le voci sulla bocca del paese parlavano di alcuni genitori che avrebbero contestato le modalità di gestione amministrative ma soprattutto disciplinari. Per questo i genitori coinvolti avrebbero ritirato i bambini prima dell’estate 2016 e successivamente sporto denuncia.
I titolari, così come gran parte dei genitori, nell’immediato hanno rilasciato dichiarazioni precise e sicure relativamente alla vicenda dell’asilo nido sequestrato. Secondo quanto dichiarato ai giornali, non essendo mai stati chiamati dagli inquirenti, direzione e genitori avrebbero dichiarato di essere all’oscuro di qualunque ipotetica motivazione ufficiale.
La Direzione dell’asilo nido ha sempre negato ogni tipo di addebito.
“Episodi volutamente esagerati da parte di persone che avevano i loro interessi in questa vicenda” avrebbe detto ai giornalisti la titolare successivamente indagata. La donna parla infatti di ex-insegnanti del nido che avrebbero voluto screditarla al fine di portarle via iscritti per una nuova struttura che però in realtà non sarebbe mai stata aperta.
Da parte dei genitori, che invece plausibilmente avrebbero dato il via alle indagini, arrivano ricostruzioni relativi ad un ipotetico “metodo del «time out»“. Utilizzato per redarguire un bambino disobbediente isolandolo dal resto del gruppo per un tot di tempo stabilito dall’insegnante.
Bambini ricollocati in altre strutture
L’Amministrazione Comunale, a seguito del sequestro, ha tentato di ricollocare i bambini coinvolti in altre strutture cittadine convenzionate col Palazzo di Piazza Matteotti. I bambini rimasti nella struttura ed i loro genitori sulle prime però non sembravano molto felici di questa decisione né tanto meno della chiusura dell’asilo nido.
Dal 2014 si sospettavano irregolarità nell’asilo nido
Il 14 Ottobre 2016 emerge come unica indagata la titolare della struttura. L’ipotesi di reato formulata dal PM Roberto Ceroni è quella di maltrattamenti (572 cp) ai danni dei piccoli ospiti all’asilo nido I Cuccioli di Imola. Il reato sarebbe aggravato dall’abuso dell’autorità e dalla minorata età delle parti offese.
Si scopre quindi che l’accusa ha chiesto ed ottenuto che nell’asilo nido fossero messi i sigilli dal GUP Domenico Panza (Giudice per Udienza Preliminare) a valle delle segnalazioni arrivate all’Ufficio Scuola del Comune di Imola fin dal 2014.
Secondo le ricostruzioni le segnalazioni sono arrivate inizialmente dai genitori e poi anche da alcune ex maestre impiegate nell’asilo nido. Sempre secondo le ricostruzioni però, nonostante le numerose segnalazioni, nell’asilo nido non sarebbero mai state installate le telecamere.
Sulla titolare dell’asilo pendono illeciti penali ed amministrativi
Le accuse mosse all’unica indagata parrebbero essere di due origini diverse. Illeciti penali per abusi ai danni di bambini con età compresa tra 2 e 3 anni ed illeciti amministrativi come ad esempio un rapporto numerico educatori/bambini sbilanciato relativamente a quanto richiesto dalla norma vigente.
Secondo le indiscrezioni la titolare sarebbe stata accusata di aver imboccato a forza i piccoli ospiti dell’asilo strattonandoli e vessandoli quasi quotidianamente. “Sei lento, stai diventando lento anche a parlare” avrebbe detto ad uno dei suoi piccolissimi allievi.
La donna, che secondo il PM avrebbe “creato un regime di vita intollerabile, caratterizzato da violenze fisiche e psicologiche“, con “reiterati insulti alla presenza degli altri minori“, non sarebbe comunque stata raggiunta da alcuna misura cautelare.
Per la parte amministrativa la titolare sarà difesa dall’Avvocato Claudia Cisotto mentre per la parte penale sarà rappresentata dall’Avvocato Alberto Padovani.
Padovani ha fin da subito annunciato che richiederà immediatamente il dissequestro della struttura che però risulterebbe inutile alla riapertura visto la sospensione da parte del Comune delle autorizzazioni necessarie al normale svolgimento dell’attività.
Il Comune ci ripensa e non revoca l’autorizzazione
Il 15 Ottobre 2016 il Comune annuncia di non aver più intenzione di ritirare all’asilo le autorizzazioni allo svolgimento delle normali attività. Il Tribunale del Riesame a questo punto sarà chiamato a decidere sull’eventuale istanza di revoca della misura cautelare e quindi sull’istanza di dissequestro.
Sull’asilo sequestrato restano però ancora dubbi. Secondo la norma vigente sui “Piccoli Gruppi Educativi” gli asili dovrebbero avere infatti un massimo 7 iscritti contemporaneamente. Invece l’asilo nido I Cuccioli parrebbe che in alcune circostanze ne avrebbe avuti fino a 10.
L’Avv Cisotto, civilista della titolare ha dichiarato: “Già a Maggio abbiamo ricevuto da loro una richiesta di chiarimenti. Documentazione alla mano, abbiamo però risposto che nel nido non c’erano mai più di sette bimbi nello stesso momento“. Il Comune, inizialmente intenzionato a revocare le autorizzazioni, ha poi di fatto tirato indietro lasciando tutto invariato.
Da tutto questo ne deriva il fatto che qualora il TdR (Tribunale del Riesame) decidesse di accogliere l’istanza di dissequestro la struttura potrebbe riaprire i battenti come se niente fosse accaduto. Fortunatamente, essendo già stati ricollocati tutti i bambini in altre strutture convenzionate del circondario, l’asilo dovrebbe comunque restare vuoto.
Il patteggiamento
Nel Dicembre 2016 la titolare dell’asilo nido I Cuccioli di Imola ha chiesto di patteggiare una pena di un anno e dieci mesi con la sospensione condizionale “per il reato di maltrattamenti in danno di monitori posti in essere all’interno della struttura“. Nel Febbraio 2017, alla fine di un lungo percorso giudiziario, il Gup di Bologna accetta il patteggiamento e condanna l’imputata ad un anno e dieci mesi con la sospensione condizionale per i maltrattamenti all’asilo nido I Cuccioli di Imola. La Procura ha contestato alla donna diversi episodi di maltrattamenti aggravati a bambini sotto i 3 anni di età, condotte aggressive e mortificanti. Oltre all’aver nascosto dei bambini in sovrannumero, ai quali veniva razionato il cibo, in caso di ispezioni.
Casi analoghi
Purtroppo negli scorsi anni spesso abbiamo dovuto parlare di situazioni analoghe nei dintorni di questa città. Primo fra tutti il caso dell’Asilo Mazzanti a Conselice emerso nel 2011 e del quale ci stiamo personalmente occupando.
La vicenda in breve
- 8 Ottobre 2016: Asilo Nido Sequestrato dal GIP del Tribunale di Bologna. Ignote le motivazioni. Il Comune dichiara che le motivazioni NON sono assolutamente collegate ad ipotetici maltrattamenti.
- 14 Ottobre 2016: Emerge come unica indagata la titolare della struttura. L’Ipotesi di reato formulata dal PM Roberto Ceroni è quella di maltrattamenti. L’aggravante individuato sarebbe quello dell’abuso dell’autorità e dalla minorata età delle parti offese.
- 15 Ottobre 2016: Il Comune annuncia di non aver intenzione di ritirare all’asilo le autorizzazioni allo svolgimento delle normali attività.
- 27 Dicembre 2016: La titolare ha chiesto il patteggiamento di un anno e dieci mesi con sospensione condizionale.
- 16 Febbraio 2017: Il Gup di Bologna accetta il patteggiamento. L’imputata viene condannata ad un anno e dieci mesi con la sospensione condizionale della pena.
La Via dei Colori Onlus è a completa disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte in questo caso terribile. Chiunque avesse bisogno di consulenza tecnica gratuita o di un sostegno legale e psicologico specializzato, in casi dubbi o accertati di maltrattamento, può contattarci attraverso il nostro Numero Verde 800-98.48.71 oppure scrivendo alla mail associazionelaviadeicolori@gmail.com.