PINEROLO (TO) – 11 Nov 2010 –
Lo avevano chiamato “l’asilo degli orrori” nonostante il suo nome da favola. ‘Il paese delle meraviglie’, asilo nido di Pinerolo, evocava infatti un luogo fantastico. All’interno invece i piccoli ospiti venivano maltrattati. Dall’inchiesta sono infatti emersi numerosi episodi di maltrattamenti all’asilo nido su bambini di età compresa tra i pochi mesi e i 3 anni. Un bimbo infilato in un cassettone perché era troppo irrequieto e altri che se rifiutavano il cibo venivano imboccati a forza. Altri ancora se facevano arrabbiare le maestre erano messi a dormire in bagno e altri isolati e lasciati senza custodia per lungo tempo.
La vicenda dei maltrattamenti all’asilo nido “Il Paese delle Meraviglie” di Pinerolo
Febbraio 2010
L’attività investigativa ha preso avvio da una denuncia presentata da un privato cittadino ed è stata supportata da personale impiegato nella struttura, da un ex dipendente e da un genitore di uno dei piccoli ospiti dell’asilo nido. Nell’ultimo bimestre proprio perché si era diffusa la notizia dei maltrattamenti all’asilo nido e 12 di questi erano stati ritirati.
11 novembre 2010
I carabinieri, mandati dal procuratore Giuseppe Amato e dal suo vice Ciro Santoriello, hanno messo i sigilli a ‘Il paese delle meraviglie’. Tre donne sono sotto indagine per i reati di concorso in maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli.
12 novembre 2010
Altre sei famiglie si sono presentate dai carabinieri. Si tratta di genitori di bambini tra i 18 mesi e i 3 anni che hanno confermato quanto già denunciato da altri genitori e cioè che i loro figli manifestavano crisi di pianto quando dovevano entrare all’asilo e anche paura del buio. A supporto delle accuse ci sarebbero anche dei video. Le tre educatrici indagate verranno ascoltate dalla magistratura a metà della prossima settimana.
16 novembre 2010
Il sindaco del comune della Val Chisone, Paolo Covato, riceve nel pomeriggio il decreto di nomina di custode della struttura.
17 novembre 2010
La struttura e’ stata riaperta grazie alle garanzie fornite dal Comune. I piccoli faranno rientro a gruppi di sei e insieme alle mamme cominceranno il reinserimento graduale con le tre nuove educatrici messe a disposizione della cooperativa a cui e’ stato dato in gestione l’asilo. Entro quattro-cinque giorni la struttura dovrebbe tornare ad operare a regime.
28 aprile 2011
L’udienza preliminare di questa mattina è stata rinviata al 24 ottobre. In aula, infatti, le operazioni si sono limitate alla presa d’atto delle entità che si costituiranno parte civile nel processo. Il gip, Marco Battiglia, ha accolto la richiesta presentata dal sostituto procuratore, Francesco La Rosa, per legittimo impedimento del PM Ciro Santoriello, titolare dell’inchiesta. Il 24 ottobre hanno annunciato che si costituiranno parte civile il comune di Pinerolo, per danni all’immagine della citta’, e tre famiglie dei bambini. Tra queste, in particolare, anche quella della bimba ripetutamente morsicata da coetanei a causa di omessi controlli nell’ora del riposo pomeridiano. In aula era presente l’intero pool difensivo, composto da Mauro Ronco, Mirella Bertolino, Cristina Botto e Davide Richetta, mentre non sono comparse le tre maestre indagate. Per il Comune di Pinerolo, invece, presente l’avvocato Alfredo Merlo.
16 novembre 2012
Dopo due anni, 25 udienze e 100 testimoni ascoltati, si è concluso il processo. Francesca Pamfili condanna ad un anno, Elisa Griotti e Stefania Di Maria a 10 mesi entrambe. Nel 2010 erano state accusate di maltrattamenti all’asilo nido di Pinerolo ai danni di alcuni bambini. Il giudice Luca Del Colle ha invece assolto le maestre dal reato di abbandono perché ”il fatto non sussiste”. Il pubblico ministero aveva chiesto 18 mesi. Le parti civili (genitori e Comune di Pinerolo) avevano chiesto 30 mila euro. Ma per questi risarcimenti morali il giudice ha stabilito che dovrà esserci una causa civile.
29 Ottobre 2014
SECONDO GRADO: Francesca Pamfili, Stefania Di Maria ed Elisa Griotti sono state assolte con formula piena in secondo grado. La Corte di Appello di Torino ha dichiarato che le donne sono innocenti perché “il fatto non sussiste”. Cristina Botto e Mirella Bertolino, difensori delle maestre dichiarano: «Oggi è stata resa giustizia, Il tribunale ha stabilito che non è mai stato commesso nessun reato».