Rodengo Saiano (BS), 13 Giugno 2019
Niente cibo o cambio del pannolino per punizione, spinte e parolacce a bambini piccolissimi. Per questo tre maestre sono accusate di maltrattamenti all’asilo nido “La Spiaggia delle Tartarughe” di Rodengo Saiano, in provincia di Brescia.
Caso di maltrattamenti all’asilo nido La Spiaggia delle Tartarughe di Rodengo Saiano
Le indagini partono con la denuncia di un genitore allarmato dai cambi umorali del proprio figlio e con la segnalazione di una ex dipendente che si è dimessa dalla struttura dopo aver notato comportamenti scorretti nelle colleghe. Nel Dicembre 2018 la Polizia installa delle telecamere nascoste all’interno dell’asilo nido e successivamente si avvale anche di intercettazioni ambientali.
Per punizione niente cibo e cambio del pannolino
Nei video registrati si vedono le maestre che spingono i bambini a terra ma i maltrattamenti sarebbero stati ulteriori. Infatti la Questura di Brescia parla di “reiterati comportamenti consistenti in parolacce, spintoni o punizioni come il mancato cambio del pannolino o la sottrazione del cibo ai bambini” a fronte di un capriccio.
Tre maestre sotto accusa
Sotto accusa per maltrattamenti aggravati finiscono tre maestre: Elisa Maffessoli, Francesca Lini e Lisa Lorusso. Per loro il PM Marzia Aliatis ha chiesto gli arresti domiciliari ma il Gip del Tribunale di Brescia Paolo Mainardi dispone l’obbligo di firma. Le tre educatrici devono quotidianamente presentarsi alla Polizia giudiziaria. Due di loro hanno 29 anni ed una 25.
La reazione delle famiglie
Le famiglie protestano creando un via vai dinanzi alla scuola e si tiene un incontro con la dirigente scolastica accusata di non aver riferito niente dell’indagine in corso. I genitori vogliono capire cosa stia accadendo per decidere il da farsi. Molti parlano di spostare i piccoli in un’altro asilo nido.
Le intercettazioni con la dirigente
“Tutto questo non si può tollerare. Se i genitori vengono a saperlo è un casino“. E’ in questo modo che un’educatrice parla alla dirigente della struttura in una delle frasi intercettate dagli inquirenti. La donna, prima di dimettersi, come altre due colleghe nello stesso asilo, aveva detto alla responsabile del nido di quanto visto in aula. “Non puoi dire a una bambina che è una schifosa oppure lasciare un bambino in un angolo e gridargli di stare lì, perché è chiaro che si fa la pipì addosso“. E ancora, si legge sul Giornale di Brescia: “Questa mattina mi sono trovata sola con dodici bambini perché loro spariscono“.
L’incontro de La via dei Colori con le famiglie
Il 16 Giugno 2019 La Via dei Colori incontra le famiglie mettendosi a disposizione con il suo team multidisciplinare. “Esserci subito ci ha permesso di essere più efficaci possibili – afferma la presidente Ilaria Maggi – Siamo disponibili per valutare le singole posizioni di quanti ritengono di avere il diritto di sapere cosa sia accaduto e mobilitarsi per ottenere verità e giustizia. Ho toccato con mano quanto una brutta esperienza possa diventare una strada“.
L’interrogatorio di garanzia
La direttrice annuncia di aver avviato la procedura per il licenziamento. Le maestre intanto si recano davanti al giudice Mainardi per l’interrogatorio di garanzia scegliendo di parlare e raccontare la loro versione dei fatti. “Non li abbiamo mai insultati. Non li abbiamo mai lasciati digiuni e sporchi. Non li abbiamo mai maltrattati“. Le donne respingono così le accuse e ammettono solo di aver perso la pazienza in alcuni momenti come lo strattone visto nei video diffusi. “In quelle rarissime occasioni siamo state forse brusche e, se lo siamo state, è dipeso dalla tensione lavorativa alla quale, in alcune fasi della giornata, come quelle del pranzo, siamo sottoposte“.
Il racconto di una mamma
“Mia figlia ha frequentato l’asilo nido La Spiaggia delle Tartarughe per un periodo. Quando ha cominciato a frequentarlo, mese dopo mese l’ho vista cambiare. È diventata sempre più nervosa, spesso non dormiva ed era terribilmente irritabile e capricciosa. Prima era una bimba amabile e molto serena – così racconta una mamma al Giorno – Non solo: quando tornava a casa spesso doveva essere cambiata. Ho più volte fatto presente la cosa alle insegnanti, che però hanno sempre ribadito che probabilmente aveva avuto un bisogno fisico poco prima di rientrare a casa. A questo aggiungo che la piccola, molto spesso, mostrava di essere affamata. Non mi ha però mai detto nulla, anche perché era molto piccola e quindi forse non ha capito. Una cosa devo dirla: non le ho mai trovato segni addosso“.
Il Tribunale del Riesame
Il 3 Luglio 2019 le maestre si trovano davanti al Tribunale del Riesame che rigetta la richiesta di annullamento della misura cautelare. Per le donne resta l’obbligo di firma. Respinta anche la richiesta del PM Marzia Aliatis degli arresti domiciliari. Le insegnanti si dicono “disperate” per la situazione e negano di aver maltrattato i piccoli a loro affidati.
Il licenziamento di un maestro non indagato
“Le comunichiamo che a causa della mancanza di lavoro siamo costretti a recedere dal rapporto in essere per giustificato motivo oggettivo“. Così dice la lettera di licenziamento ricevuta da un maestro non coinvolto nell’inchiesta. Mentre le educatrici indagate sono sospese lui è licenziato per mancanza di lavoro e lo stesso potrebbe rischiare una collega momentaneamente in malattia. L’uomo si rivolge ad un avvocato per impugnare il provvedimento e valutare la costituzione come parte civile nel processo.
Progetti di cambiamento
La responsabile dell’asilo intanto invia tramite WhatsApp una convocazione dei genitori per informarli dei progetti di cambiamento del prossimo anno scolastico su vecchie tariffe, nuovo nome e telecamere di sorveglianza.
La chiusura delle indagini
All’inizio di Novembre 2019 la Procura di Brescia chiude le indagini notificando l’avviso alle tre indagate ed alle famiglie coinvolte. Le tre maestre hanno venti giorni per chiedere di essere sentite dal PM o depositare memorie difensive.
La condanna di primo grado
Il 4 Marzo 2021 le tre insegnanti sono condannate in primo grado, con rito abbreviato, per il reato di maltrattamenti all’asilo nido La Spiaggia delle Tartarughe di Rodengo Saiano. Il Giudice dell’Udienza Preliminare (GUP) Angela Corvi, ha inflitto due anni a Elisa Maffessoli e Francesca Lini ed un anno e dieci mesi a Lisa Lorusso. Pena sospesa per tutte con il riconoscimento delle attenuanti generiche in equivalenza alle aggravanti. Stabilito anche il pagamento di una provvisionale di diecimila euro a testa per dieci bambini parti civili con le loro famiglie. Mentre per altri tre, che sarebbero venuti meno in contatto con le imputate, è stato disposto il risarcimento del danno esclusivamente in sede civile.
Il processo di Apello
Il 12 Maggio 2022 si conclude il processo d’Appello con la conferma delle condanne di primo grado. E’ aumentato il numero delle parti civili e dimezzata, da 10mila a 5mila euro, la provvisionale stabilita in primo grado. Inoltre è stato riconosciuto anche il danno che avrebbero subito alcuni genitori. La difesa delle insegnanti aveva chiesto l’assoluzione per insussistenza del reato.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti presunti o documentati.