Casapulla (CE), 9 Febbraio 2022
Bambini picchiati, buttati giù dalle brandine con forza mentre fanno il riposino pomeridiano, percossi, schiaffeggiati o obbligati a mangiare. Con queste accuse di maltrattamenti all’asilo privato Piccole Pesti di Casapulla, in provincia di Caserta, tre insegnanti sono indagate e arrestate in via cautelare.
Caso di bambini picchiati e maltrattamenti all’asilo privato Piccole Pesti di Casapulla
Le indagini partono nell’autunno 2021 grazie alle denunce di alcuni genitori. Dalle informazioni del Corriere del Mezzogiorno in particolare da una mamma di due bambine a cui la figlia maggiore ha confidato che durante i pasti veniva imboccata con violenza dalle maestre. Successivamente le indagini avrebbero poi portato gli inquirenti a scoprire che purtroppo anche la bambina più piccola subiva lo stesso trattamento.
Non solo, stando a quanto riporta Caserta News un altro genitore ha invece dichiarato ai Carabinieri che il figlio “mostrava un atteggiamento allarmante e talvolta presentava segni sul corpo che non trovavano una plausibile spiegazione.”
In questo caso di maltrattamenti all’asilo Piccole Pesti di Casapulla sono stati quindi fondamentali sia la prontezza dei genitori nel riconoscere i classici campanelli di allarme che il parlare con i propri figli in modo efficace.
Maestre incastrate da telecamere e messaggi WhatsApp
Come nella gran parte dei casi di cui La Via dei Colori si è occupata in questi anni, tutti contenuti nel nostro OREC, anche in questa vicenda gli inquirenti, coordinati da Carmine Renzulli facente funzioni di procuratore, hanno scelto di indagare attraverso l’ausilio delle intercettazioni ambientali. Le riprese audio video avrebbero permesso di confermare così i dubbi espressi inizialmente nelle prime denunce.
Alle indagini, oltre alle intercettazioni ambientali, si aggiunge però un nuovo elemento. Ossia alcuni messaggi WhatsApp che si sarebbero scambiate le indagate e che hanno contribuito ad incastrarle. Infatti, unitamente all’installazione delle telecamere nascoste all’interno della scuola, fin da subito gli inquirenti hanno messo sotto controllo i cellulari delle tre insegnanti rilevando diversi dialoghi che oggi fanno parte del fascicolo di indagine.
I fatti riscontrati dalle indagini
Le insegnanti, video riprese grazie alle intercettazioni ambientali fatte dagli inquirenti, avrebbero maltrattato continuativamente i loro piccoli alunni con violenze sia fisiche che psicologiche. Ma anche omettendo le più normali cure relative a igiene e accudimento. Bambini picchiati, punizioni continue, vessazioni, minacce e percosse erano all’ordine del giorno. Secondo le ricostruzioni dei fatti i piccoli spesso sarebbero stati obbligati a stare in un angolo dell’aula con le mani sulla testa. Questo come punizione per aver commesso delle piccole marachelle ma a volte anche senza motivo.
Inoltre l’ora del sonnellino pomeridiano e il pranzo erano passati nel terrore. Buttati sulle brandine o tirati giù con la forza quando non dormivano. Imboccati quotidianamente con forza e violenza durante i pasti o, qualora piangessero, rimasti totalmente inascoltati. Derisi o rimproverati per ogni loro piccolo capriccio.
Come ci dicono i dati raccolti nel nostro OREC i momenti maggiormente critici negli asili o scuole in cui si compiono maltrattamenti sono proprio: pranzo, cambio e nanna. Da quanto rilevato questo caso di maltrattamenti all’asilo privato di Casapulla non è diverso. La scuola dell’infanzia finita sotto accusa ha annessi anche un asilo nido e alcune classi della scuola primaria con relativo doposcuola.
L’omissione di cura e assistenza
Botte, schiaffi, strattonamenti, urla e vessazioni quotidiane non sono tutto. Da quanto emerso finora le tre donne avrebbero anche l’ulteriore aggravante di aver omesso completamente le normali attività di cura e assistenza sui loro alunni.
Questo è spesso un comportamento tenuto poco in considerazione dagli inquirenti a causa della poca diffusione delle informazioni scientifiche in merito ai danni che comporta. Ci teniamo però a precisare che, soprattutto quando si parla di vittime nei primi anni di vita, questo aspetto diventa in termini psicologici di vitale importanza.
Finiscono sotto i riflettori anche le scarse condizioni igieniche della scuola che non sarebbero idonee a crescere piccoli alunni dai 2 ai 6 anni.
Le dichiarazioni di una maestra che lavoravano nella scuola
Decisive nel delineare il quadro indiziario sono state anche le dichiarazioni di una maestra che si è licenziata in disaccordo con i metodi utilizzati. Nello specifico l’insegnante rivela ai carabinieri che la direttrice dell’istituto le avrebbe risposto con un “Se non fai così i bambini non ti rispettano” quando provò ad esporre i suoi dubbi sulla troppa durezza dei comportamenti.
Le variabili che concorrono nell’insorgenza dei maltrattamenti infrastrutturali
Spesso, tra le variabili che concorrono all’insorgenza dei maltrattamenti infrastrutturali, si è soliti mettere l’età come possibile elemento aggravante. Sebbene però in questo caso due delle tre indagate siano intorno ai 50 anni (comunque un’età che dovrebbe essere assolutamente adatta per il lavoro e che rientra fra quelle appunto NON pensionabili), una ne ha solo 28.
Ma non solo. Un’altra delle variabili che spesso viene indicata come scatenante rispetto ai maltrattamenti infrastrutturali è quella del burnout (ne avevamo parlato in un’intervento nella trasmissione Il Graffio su Telenorba). In questo caso però la 28enne lavorava nella scuola d’infanzia da appena due mesi. Ci viene quindi da sottolineare come, analizzando i moltissimi dati a nostra disposizione, sia indispensabile cominciare a valutare quante, e quali altre, possano essere le concause nell’insorgenza dei maltrattamenti nelle scuole.
L’accusa di maltrattamenti aggravati
Le tre donne ritenute responsabili dei maltrattamenti all’asilo Piccole Pesti di Casapulla sono la direttrice della scuola, Francesca Merola di 47 anni e le due insegnanti, Anna Lucia Spina di 44 anni e Valeria Eliseo di 28 anni. L’accusa mossa a tutte e tre è quella di maltrattamenti aggravati che, secondo il reato 572 del c.p., le vedrebbe responsabili di aver maltrattato sistematicamente (e quindi con continuità) i loro piccoli alunni con “reiterate condotte di violenza, fisica e psicologica, nonché gravi omissioni nella cura e assistenza”.
La misura cautelare
Nella giornata del 9 Febbraio 2022 i Carabinieri della stazione di San Prisco notificano a Francesca Merola, Anna Spina e Valeria Eliseo, tutte residenti nel casertano, l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. La misura cautelare, richiesta dalla Procura Sammaritana, sarebbe stata sottoscritta anche da Alessandra Grammatica, Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Gli interrogatori di garanzia
Il 14 Febbraio 2022, davanti al Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) che ha firmato la misura cautelare per evitare che le insegnanti possano fuggire, reiterare il reato o inquinare le prove, cominciano gli interrogatori delle tre donne sotto accusa. Due di loro, Anna Lucia Spina e Valeria Eliseo, hanno ammesso gli addebiti riconducendoli ad uno stress per il troppo lavoro spiegando di essere state sottoposte a turni di lavoro massacranti, sottopagate, e che questo ha ridotto la loro capacità di controllo. Parte delle responsabilità le hanno quindi scaricate sulla direttrice, Francesca Merola, che invece si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
Le tre maestre indagate sono difese dagli avvocati Gennaro Ciero, Giuseppe Stellato e Antonio Treppiccione.
Intanto le famiglie sono state avvisate che le attività della scuola sono sospese fino a data da destinarsi.
La dichiarazione del sindaco
In occasione dell’arresto delle tre donne, come riporta il quotidiano AppiaPolis, il sindaco di Casapulla Renzo Lillo ha dichiarato:
«La nostra comunità è rimasta sconvolta dalla notizia dell’operazione dei carabinieri di San Prisco che ha portato all’esecuzione di ordinanze cautelare nei confronti di tre insegnanti di un istituto per l’infanzia privato che si trova nel Comune di Casapulla, accusate di presunti maltrattamenti nei confronti di alcuni bambini. L’amministrazione comunale è vicina agli alunni coinvolti in questa brutta vicenda e alle loro famiglie. Restiamo in attesa di ulteriori risvolti e siamo totalmente fiduciosi nell’operato della magistratura».
Arrivano nuove denunce
Dopo l’arresto delle docenti, alla Procura di Santa Maria Capua Vetere continuano ad arrivare ulteriori denunce presentate dalle famiglie dei bambini che frequentavano la scuola. L’inchiesta dunque si allarga e si presume che continuino ad aumentare.
Le richieste di pena
A fine Settembre 2022, nel corso dell’udienza nel processo con rito abbreviato a carico delle tre insegnanti accusate di maltrattamenti all’asilo di Casapulla Piccole Pesti, celebrata dinanzi al Gup Pasquale D’Angelo del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, i PM Armando Bosso e Carmen D’Onofrio hanno richiesto le condanne. Rispettivamente 3 anni e 4 mesi per Francesca Merola, 2 anni e 4 mesi per Anna Lucia Spina ed 1 anno e 8 mesi per Valeria Eliseo. Durante l’udienza le 3 imputate hanno chiesto scusa alle famiglie “giustificando” le violenze con cattiva gestione del plesso ed un sovraccarico di lavoro.
La direttrice Francesca Merola ha dichiarato: “Chiedo scusa alle famiglie. Non ho mai avuto intenzione di fare male ai bambini. Ho perso la rotta.”
Anna Lucia Spina ha proseguito con: “Chiedo scusa ai genitori dei bambini non è nella mia indole né di donna e di insegnante fare del male.”
Infine, Valeria Eliseo ha aggiunto: “Chiedo scusa a me stessa ed ai genitori per la situazione che si è venuta a creare. Non è una giustificazione a quello che è successo ma io vivevo una condizione continua di pressione psicologica. Non venivo mai apprezzata. Merola la direttrice invece di darmi sostegno come una pacca sulla spalla mi puntava contro il dito se non eseguivo le sue direttive. Non giustifico lo sbaglio che ho fatto ma il mio sbaglio è stato dettato dall’inesperienza.”
Dichiarazioni che hanno portato abbandoni dell’aula e rabbia da parte dei 44 genitori dei 29 alunni costituiti parte civile.
La condanna di primo grado
Nel Dicembre 2022 le maestre sono state condannate rispettivamente a 3 anni e 4 mesi di reclusione per la direttrice Francesca Merola, 2 anni e 8 mesi per le altre due maestre Valeria Eliseo e Anna Lucia Spina.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti infrastrutturali presunti o documentati.