Bisceglie (BT), 4 Aprile 2014
Luigina Iovine, maestra di 60 anni, è stata arrestata in flagranza di reato. L’accusa gravissima è quella di maltrattamenti sui bambini ospiti nell’asilo San Giovanni Bosco sito nel plesso scolastico di Carrara Gioia in cui insegnava.
Tutta la vicenda sul caso di maltrattamenti nell’asilo San Giovanni Bosco
A segnalare i maltrattamenti nell’asilo San Giovanni Bosco sono stati alcuni genitori che nelle ultime settimane avevano notato un’evidente opposizione dei loro piccoli a frequentare l’asilo. Le denunce di queste famiglie hanno convinto le forze dell’ordine a verificare se davvero accadesse qualcosa di strano in quella classe installando un sistema di registrazioni audio e video.
L’inchiesta, seguita dalla procura di Trani, era scattata a seguito di alcune denunce da parte dei genitori degli alunni. Il Nucleo Investigativo dei carabinieri di Bari, guidati dal comandante Fabio Ottaviani, hanno condotto le indagini in breve tempo. Grazie anche alla collaborazione con la Tenenza di Bisceglie coordinata dal PM Marcello Catalano e dal procuratore aggiunto Francesco Giannella. Infatti le telecamere installate per accertare i maltrattamenti hanno registrato video che in soli tre giorni hanno permesso di appurare tutta la gravità della situazione.
Le registrazioni audio-video
«Violenti strattoni, qualche bambino scaraventato verso le sedie, minacce di punizioni fisiche con corpi contundenti, urla di ogni tipo». Ecco cosa è stato riscontrato dai video.
Il procuratore aggiunto di Trani, Francesco Giannella, ha precisato: «L’arresto in flagranza in caso di maltrattamenti è obbligatorio. Non si poteva attendere ancora».
Le parole della maestra al momento dell’arresto
«Perché mi arrestate? Io non ho fatto niente, voglio bene ai miei bambini!» Queste sono state le prime parole della maestra di origine calabrese al momento dell’arresto. La donna nell’immediato è stata messa ai domiciliari.
Il procuratore aggiunto Francesco Giannella e il sostituto Marcello Catalanohanno chiesto al Gip Francesco Messina la convalida dell’ordinanza di custodia cautelare.
Il dirigente del servizio psicologia dell’Asl Bat Gianni Ferrucci ha dichiarato: «Anche gli insegnanti, come accade per i piloti, dovrebbero essere periodicamente sottoposti a un “tagliando”, un vero e proprio test psico-attitudinale. La prevenzione è fondamentale, a mio parere non si può fare la maestra oltre una certa età».
Le autorità competenti stanno valutando se sia il caso di far seguire la classe da uno psicologo.
Convalida dell’arresto e domiciliari
Il 7 Aprile 2014 la donna, difesa dagli Avvocati Michele Belgiovine e Giuseppe Sasso, è stata sottoposta all’interrogatorio di garanzia. L’insegnante non ha voluto rispondere alle domande del GIP del Tribunale di Trani, Angela Schiralli, che comunque ha disposto la convalida dell’arresto ed ha emesso ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.
Il sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, ha ringraziato i Carabinieri «per l’attenzione che hanno posto nei confronti di un tema importante quale la tutela dei diritti dei bambini» e si è dichiarato fiducioso che la magistratura «riuscirà a fare luce su questa vicenda».
La maestra accusata di maltrattamenti nell’asilo San Giovanni Bosco è rimasta ai domiciliari dal momento dell’arresto e non è mai tornata ad insegnare.
La vicenda in breve
- 4 Aprile 2014. In tarda mattinata i militari in borghese sono intervenuti nella scuola per trarre in arresto in flagranza di reato la maestra. L’accusa è di maltrattamenti sui bambini dell’asilo San Giovanni Bosco.
- 7 Aprile 2014. Interrogatorio di Garanzia in cui la donna si avvale della facoltà di non rispondere. Il GIP convalida l’arresto ed emette l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.
- Ottobre 2014. Ha inizio il processo con Rito Abbreviato.
- 15 Novembre 2014. Il giudice Francesco Messina ha accolto la richiesta degli avvocati di parte civile che avevano chiesto autorizzazione per citare il Ministero dell’Istruzione come responsabile civile e dunque, in caso di condanna dell’insegnante, lo stesso Ministero potrebbe essere chiamato a risarcire i genitori dei bambini maltrattati.
- 11 Dicembre 2014. Udienza.
- 15 Aprile 2015. Sentenza di Primo Grado in cui il GUP di Trani ha condannato la donna a 3 anni di carcere e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. Il giudice ha inoltre stabilito una provvisionale di 2.500 euro per ogni parte civile costituitasi a processo.