Strona (BI), 9 Febbraio 2017
Quattro maestre sono accusate di maltrattamenti all’asilo di Strona in provincia di Biella. I fatti si riferiscono all’anno scolastico 2015/2016. Le piccole vittime avrebbero tutte un’età compresa tra i quattro ed i cinque anni.
Caso di maltrattamenti all’asilo di Strona
L’inchiesta della Procura di Biella, coordinata dal magistrato Mariaserena Iozzo, prende il via da alcune segnalazioni effettuate da dei genitori che si erano insospettiti dai “cambiamenti negativi“ dei figli. Sono loro a rivolgersi ai Carabinieri. Le indagini durano da Febbraio 2016 a Maggio 2016 e prevedono anche l’uso delle intercettazioni ambientali.
Alcune maestre accusate ancora a lavoro
Delle quattro maestre accusate di maltrattamenti all’asilo di Strona una lavorerebbe ancora nella struttura, un’altra sarebbe andata in pensione e le altre due sarebbero state trasferite. Le quattro insegnanti sono difese dall’Avv. Alessandra Guarini. Successivamente la posizione di una maestra, accusata inizialmente, sarebbe invece stata archiviata.
Niente sospensione
Ad Ottobre 2016 il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) rigetta la richiesta di sospensione dal servizio avanzata dalla Procura. Tra i comportamenti contestati, pizzicotti sulle braccia, tirate d’orecchie, strattoni, schiaffi ed umiliazioni. Oltre ad offese come “maiale, cretino, somaro“. Questo sarebbe il quotidiano “metodo educativo” adottato nella scuola materna biellese.
L’Avviso di Conclusione Indagini Preliminari
Il 9 Febbraio 2017 viene notificato l’Avviso di Conclusione Indagini Preliminari (ACIP). Entro i canonici 20 giorni le maestre accusate devono decidere come procedere. Le parti offese sono una trentina appartenenti a tre classi dell’istituto.
La sentenza di primo grado
Nel Febbraio 2019 le maestre chiedono di essere giudicate con rito abbreviato. Nell’Ottobre del 2019 si arriva alla sentenza definitiva di primo grado. Quattro mesi con il beneficio della sospensione condizionale per abuso di mezzi di correzione. La sentenza è stata emessa dal Giudice del Tribunale di Biella. Ognuna delle famiglie costituitesi parte civile ottiene un risarcimento di 3.870 euro.
Le accuse contro le mamme coraggio
Alcune mamme si raccontano ai microfoni de L’Eco di Biella: “E’ incredibile il polverone che è stato sollevato attorno alle nostre famiglie, quasi che fossimo noi le imputate e non, in realtà, le parti offese, quasi che ci fossimo inventate ogni cosa“. Frase a noi fin troppo conosciuta. Sono molte le mamme coraggio che oltre la lotta devono sostenere le critiche o l’isolamento messo in atto da chi difende gli insegnanti sotto accusa.
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