Monterosi (Vt), 6 Marzo 2014
Ai domiciliari una maestra di Monterosi, Viterbo, con l’accusa di maltrattamenti in asilo. Ci sono i video delle violenze.
Maltrattamenti in asilo a Viterbo: sotto accusa maestra e preside
Segni sul corpo dei bambini
Le indagini partono a Settembre 2013 quando i genitori notano strani segni sul corpo dei loro bambini, il principale tra i campanelli di allarme. I Carabinieri, capitanati dal colonnello Gianluca Dell’Agnello, installano le telecamere all’interno della scuola d’infanzia. Le immagini registrano schiaffi e strattoni. E bambini afferrati per il bavero e sbattuti a terra. Uno pare venga spintonato fino a finire contro lo sportello di un armadietto.
Maestra ai domiciliari
Coordinata dal Pm Fabrizio Tucci, l’inchiesta porta all’arresto della maestra, C.D. Il 6 Marzo 2014 i Carabinieri di Civita Castellana attendono la fine delle lezioni e l’uscita dei bimbi, circa 30. Poi conducono la donna agli arresti domiciliari con l’accusa di maltrattamenti aggravati.
La contestazione dei video e il Riesame
Il difensore della maestra, Massimo Pistilli, contesta le intercettazioni video per difetti nei decreti autorizzativi e impugna il provvedimento cautelare. Ma il Riesame valuta le riprese come “ineccepibili“. La donna resta dunque ai domiciliari.
La maestra patteggia
Nel Maggio 2014 la donna viene rinviata a giudizio ma presenta istanza di patteggiamento. L’11 Luglio Caterina Dezi patteggia due anni di reclusione con sospensione condizionale della pena.
Sotto accusa la dirigente scolastica
Intanto i genitori dei bambini presentano una denuncia contro la dirigente della scuola, A.G.P. Il 9 Settembre la preside viene rinviata a giudizio per concorso in maltrattamenti per non aver impedito i fatti nonostante le ripetute segnalazioni dei genitori.
Assoluzione per la preside
A Gennaio 2019 il processo che mette sotto accusa la dirigente si chiude con una sentenza di assoluzione. Anna Grazia Pieragostini è assolta perché il fatto non costituisce reato secondo il giudice Silvia Mattei. “Non avrebbe potuto fare di più di ciò che ha fatto – affermano i difensori Antonio Stellato e Luigi Sini – L’estraneità della nostra assistita era evidente sin dall’inizio di questa vicenda. La professoressa Pieragostini ha voluto essere presente ad ogni udienza, si è fatta esaminare ed è stata sempre serena. Oggi sicuramente le hanno restituito giustizia“.
I difensori: La dirigente aveva cercato di arginare i comportamenti della maestra
“La donna ha fatto tutto quello che le era possibile fare per arginare e monitorare i comportamenti della Dezi, ritenuti violenti e illeciti da alcuni genitori – spiega l’avvocato Luigi Sini – Ha predisposto maggiori ore di compresenza tra maestre, di modo che non rimanesse da sola. Ha chiesto a colleghe e personale parascolastico di riferirle qualsiasi tipo di anomalia. Ha ascoltato le preoccupazioni dei genitori e partecipato a riunioni con le classi. Dopo un primo momento di agitazione, non ha ricevuto più segnalazioni. Logico che pensasse che la situazione fosse rientrata“.
I dirigenti e l’obbligo di denuncia
Cogliamo l’occasione per ricordare che un dirigente scolastico, nell’esercizio delle sue funzioni, è pubblico ufficiale e ha pertanto obbligo penale di denunciare i fatti di cui viene a conoscenza. Spesso i presidi tacciono o applicano misure alternative alla denuncia quali l’affiancamento di altri educatori o il trasferimento in altre classi o sedi. Una notizia di reato, tuttavia, va denunciata, come spieghiamo all’interno di questo articolo: leggi l’approfondimento. Infatti nel caso di Conselice gli avvocati dello studio Canobbio-Moretti hanno ottenuto la condanna per concorso in maltrattamenti della funzionaria comunale.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti presunti o documentati.