Polistena (RC), 25 Gennaio 2018
Un bambino autistico di 7 anni è stato maltrattato dalla sua insegnante di sostegno nella scuola elementare dell’Istituto Comprensivo Capoluogo Brogna di Polistena, piccolo comune della città metropolitana di Reggio Calabria. L’insegnante che picchiava sistematicamente il suo alunno è stata sospesa per 12 mesi. Dei presunti maltrattamenti si è accorto per primo il padre notando che il bambino metteva spesso le mani alle orecchie.
Il caso del bambino autistico maltrattato dall’insegnante di sostegno
Il bambino autistico maltrattato aveva cominciato a mettersi spesso le mani alle orecchie senza motivo. Questo strano comportamento ha destato i sospetti dei genitori. Ogni cambio comportamentale di un bambino merita attenzione e se non ha un fondamento evidente può rientrare nei campanelli di allarme. Il padre è riuscito a farsi spiegare il perché dal figlio e così è partita la denuncia. Le indagini della Procura di Palmi hanno confermato i sospetti grazie alle telecamere nascoste ed alle intercettazioni ambientali. L’insegnante di sostegno, in servizio nella scuola elementare di Polistena, maltrattava il bambino con schiaffi e pugni.
Maltrattamenti con intenzione criminosa
Il bambino autistico maltrattato dall’insegnante F. C. veniva colpito con schiaffi, pugni e “continue, perduranti e reiterate vessazioni di ordine psicologico e fisico – si legge nella nota della Procura – consistite in ripetute imprecazioni, rimproveri, minacce e vere e proprie violenze fisiche e psichiche ripetutamente poste in essere“. Lo maltrattava “con l’unica intenzione criminosa di ledere l’integrità psicologica, morale e fisica dell’alunno, al punto tale da indurlo a un persistente stato di soggezione, paura e disagio psico-fisico e tale da cagionargli sofferenze e umiliazioni, rendendogli particolarmente dolorosa e quasi del tutto impossibile la frequentazione della scuola“.
La reazione del bambino
La Procura sottolinea come le riprese abbiamo mostrato “in maniera inconfutabile come in più occasioni l’insegnante di sostegno abbia adottato comportamenti aggressivi e prevaricatori nei confronti dell’alunno. Il bambino reagiva chiudendosi in se stesso, isolandosi e assumendo un atteggiamento quasi di difesa, portandosi frequentemente le mani alle orecchie“.
La sospensione
Il Gip di Palmi, Barbara Borelli, su richiesta del PM Anna Pensabene, ha emesso nei confronti della donna un provvedimento di sospensione dal servizio per un anno. Il 6 Febbraio 2018 la Procura di Palmi dirama un comunicato: la maestra è ufficialmente indagata.
Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza
Sulla vicenda interviene anche Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria: “Essendo la signora in questione alla soglia dell’età pensionabile sarebbe superfluo dire che lavorerò con gli strumenti a mia disposizione perché non metta più piede in una scuola, dunque dico solo che chiederò di essere parte civile in un eventuale procedimento giudiziario, intanto se può si vergogni“.
Il racconto del padre
Dopo qualche giorno parla Luca Costa, il padre del bambino: “Le prime avvisaglie le abbiamo avute prima del natale 2016. Il bambino aveva iniziato a usare termini dialettali violenti che non siamo abituati a usare in casa. Mio figlio era molto nervoso, piangeva per un nonnulla e si metteva le mani sulle orecchie. Siamo andati a parlare con la sua insegnante di sostegno chiedendo se si fosse accorta di qualcosa di strano, ma lei ha affermato di no. Con il dirigente scolastico non abbiamo parlato, diciamo che avevamo avuto problemi fin dall’inizio con lui. Mio figlio soffre di una leggera forma di autismo, non ha problemi di apprendimento. L’unico suo problema è stare attento e ci è stato imposto il sostegno. Con la maestra di italiano ho preferito non parlare, avevo paura che si coprissero tra loro“.
Nel Dicembre 2017 il piccolo racconta di “botte in testa e sul culetto” ed i terapisti del bambino parlano di “regressione“. Parte così la denuncia, come si legge in questo articolo. “Da quel momento noi siamo usciti di scena e gli inquirenti si sono occupati della vicenda“.
La vicenda giudiziaria in breve
- Natale 2016: Primi sospetti dei genitori di un bimbo autistico.
- Dicembre 2017: Il bambino racconta di essere stato picchiato, partono le indagini.
- 25 Gennaio 2018: Un’insegnante di sostegno viene sospesa per presunti maltrattamenti.
- 6 Febbraio 2018: La Procura comunica che la donna è ufficialmente indagata.
Ad oggi non si sa ancora come sia andata a finire la vicenda.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti infrastrutturali presunti o documentati.