Montalto di Fauglia (PI), 1 Marzo 2017
Caso di maltrattamenti nel centro disabili Stella Maris sito a Montalto di Fauglia in provincia di Pisa. Di questo sono accusati quattro operatori della Residenza Sanitaria per Disabili nella quale si è avviata un’indagine interna per accertare eventuali responsabilità.
Caso di maltrattamenti nel centro disabili Stella Maris di Fauglia
Le indagini sono partite dalla denuncia di una famiglia. Il figlio, affidato alle cure della RSD, gestita dalla Fondazione Stella Maris, presentava spesso lividi sul corpo. La Procura di Pisa avvia l’inchiesta che si avvale di telecamere nascoste poste all’interno della struttura.
Misure cautelari per nove operatori sanitari
Nei primi di Marzo 2017 il Giudice per le Indagini preliminari, Elda Iadaresta, emette un provvedimento cautelare nei confronti di quattro operatori accusati di maltrattamenti. La misura disposta è l’allontanamento. Nel giro di pochi giorni gli indagati salgono a nove e vengono sospesi dal servizio per un anno.
Maltrattamenti fisici e psicologici ai disabili
Dall’inchiesta emergono maltrattamenti sia fisici che psicologici verso 23 ragazzi disabili. Botte, minacce, strattoni, umiliazioni e condizioni di disagio. I genitori chiedono di vedere i video delle telecamere nascoste. Vogliono chiarezza dopo mesi di dubbi. Infatti ogni volta che chiedevano al personale spiegazioni sui segni delle violenze questi rispondevano che i ragazzi erano aggressivi e si picchiavano tra loro.
Nove operatori licenziati
Nel Settembre 2017 i nove operatori indagati vengono licenziati dalla Fondazione Stella Maris. I destinatari del provvedimento però respingono le accuse e si oppongono.
Aumentano gli indagati
L’inchiesta, coordinata dal procuratore capo, Alessandro Crini, si allarga ancora. Nel Novembre 2017 gli indagati salgono a tredici, identificati non solo dalle immagini, ma anche dagli approfondimenti. Interrogatori, successive denunce e lettere anonime probabilmente giunte da dipendenti timorosi di ripercussioni. Il fascicolo sempre più ampio passa al Gip Pietro Murano. Con l’Avviso di conclusione indagini preliminari gli indagati sono 17. A vario titolo c’è la responsabilità diretta degli operatori e quella omissiva di chi non ha agito ma non ha impedito i maltrattamenti nel centro disabili Stella Maris.
La richiesta di rinvio a giudizio
Ad Ottobre 2018 arriva la richiesta di rinvio a giudizio per i 17 indagati a firma del PM Fabio Pelosi che ha sostituito Paola Rizzo. Sono 28 le persone offese. Dalle indagini emerge anche un precedente. Un operatore sarebbe stato segnalato nel 2002 per aggressione a un disabile: l’aveva legato. L’udienza preliminare è fissata per il 31 gennaio 2019.
Incompatibilità del giudice, salta l’udienza
Salta l’udienza preliminare, rinviata al 5 Febbraio 2019, per incompatibilità del giudice: Giuseppe Laghezza dichiara di aver firmato un atto di autorizzazione alle intercettazioni nella primavera del 2016. Lo sostituisce il Gup Donato d’Auria. Delusi i genitori giunti in aula pronti a costituirsi parte civile. Con loro l’Anmic (Associazione nazionale per mutilati e invalidi civili) e Telefono viola.
La testimonianza di un genitore: mio figlio rimase senza un testicolo
Come racconta un genitore al Tirreno sembra che i maltrattamenti nel centro disabili Stella Maris si siano ripetuti per anni: “Nel 2006 mio figlio è stato all’ospedale per tre volte in due mesi, sempre in seguito alle percosse che aveva ricevuto. Oltre ad aver riportato un trauma cranico, mio figlio ci ha rimesso un testicolo. Sono stato risarcito e ho devoluto tutto in beneficenza. Trovo vergognoso che quei comportamenti siano stati ripetuti a distanza di tempo senza che nessuno abbia fermato gli operatori. Oggi voglio anche dire che all’epoca, quando denunciai, fui avvicinato da un dirigente che mi sussurrò di lasciar perdere, altrimenti mio figlio non sarebbe più rientrato nella struttura“.
La madre che ha denunciato
Labbra rotte, lividi ed occhi neri. La madre che ha denunciato racconta al Tirreno lo stato in cui suo figlio tornava a casa. “L’ultima volta, mio figlio aveva un livido enorme sul fianco, sono stata quasi derisa dagli educatori e operatori del centro e allora sono andata dritta ai Carabinieri. La cosa incredibile è che erano arrivate lettere anonime su carta intestata della Stella Maris in cui venivano dichiarano le violenze gratuite a tutti i ragazzini del centro. Fatta la denuncia, mio figlio non è più tornato coi lividi. Lui non è tra i 23 ragazzi ripresi nei video“.
Il rinvio a giudizio, un patteggiamento e la prima condanna
Il 14 Maggio 2019, nell’ultima udienza preliminare, c’è il rinvio a giudizio per il direttore sanitario e 13 operatori. La prima condanna è per il direttore generale della struttura, Roberto Cutajar, condannato alla pena di due anni e otto mesi di reclusione per omessa vigilanza ed assunzione di personale non adeguatamente formato. Il Gup stabilisce anche il pagamento di una provvisionale di tremila euro (immediatamente esecutiva) per ogni parte offesa più il risarcimento da stabilire in sede civile. Infine un operatore ha patteggiato un anno ed otto mesi.
Il presidente della Fondazione
“Mi dispiace molto che il Giudice non abbia ben valutato le prove in suo possesso. Sono così chiare. Ma questo sarà motivo di appello che il direttore generale proporrà appena gli sarà possibile – dice il presidente della Fondazione Stella Maris, Giuliano Maffei – Conosco il dott. Roberto Cutajar da oltre dieci anni, è una persona perbene e di lui non ho mai avuto motivo di dubitare“.
Il presidente Anmic
“Purtroppo i maltrattamenti subiti sono incancellabili, così come il dolore delle famiglie, che avevano riposto la massima fiducia in chi doveva prestare cure e assistenza ai loro cari – afferma il presidente di Anmic, Nazaro Pagano – Ci auguriamo che anche il giudizio di merito si svolga con lo stesso rigore e che le condanne siano di monito per tutti, perché questi atti discriminatori e violenti nei confronti delle persone più fragili non sono degni di un paese civile“.
Il rischio chiusura
Nell’estate 2019 si evidenziano carenze strutturali nel centro disabili Stella Maris tanto da rischiarne la chiusura. Lo sfratto è evitato grazie alla proroga dei lavori fino a Giugno 2020 per la nuova struttura a Marina di Pisa. I 62 ospiti restano a Montalto di Fauglia insieme al direttore generale, condannato, che resta al suo posto. Lo stesso vale per gli operatori che hanno assistito ma non compiuto direttamente i maltrattamenti. infatti dopo una sospensione di dieci giorni sono stati reintegrati.
Il processo
Il processo, che si annuncia lungo e complesso, dopo essere rimasto incagliato in un cambio di giudice nel Luglio 2019 e slittato ai primi mesi del 2020, è arrivato alla successiva udienza nell’estate 2021. Il 13 Luglio 2021 è ufficialmente ripartito con a giudizio il direttore sanitario e 13 operatori. In aula sono state mostrate le immagini dei video ripresi dalle microcamere installate dal nucleo investigativo dei Carabinieri. Sequenze nelle quali è riunito il caposaldo dell’accusa.
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