Traversetolo (PR), 24 Ottobre 2015
Urla sugli alunni ed offese razziali che ci vergogniamo anche solo a ripetere. Stavolta oltre alla terribile accusa di maltrattamenti nella scuola elementare di Traversetolo si aggiungono parole e frasi che nessun bambino dovrebbe mai sentire. Tanto meno dovrebbe udirle dalla persona che ha il compito di guidarlo negli anni più delicati della sua vita. Nel Settembre 2015 purtroppo abbiamo già trovato Parma al centro del mirino per un altro caso analogo. Stavolta però quello che leggiamo ci lascia davvero senza parole.
Caso di maltrattamenti nella scuola elementare di Traversetolo
“Ma guarda se devo occuparmi di un bambino che ha la faccia colore della merda!” Questa era solo una delle ‘dolci frasi amorevoli’. Ma anche “Siete un branco di scemi, non capite niente, siete degli asini, tornatevene nella giungla da dove siete venuti, branco di scimmie ladre!“. E quando poi i bambini monelli la facevano arrabbiare, anziché riprenderli come qualunque buona insegnante saprebbe fare, con tono deciso ma ovviamente pieno di rispetto ed amore, quello che risuonava fra le mura della scuola era un “Stai fermo altrimenti ti spacco la faccia, ti prendo a calci nel sedere, meno male che finisce la scuola così quando non ti vedrò più, stapperò lo champagne“.
Oltre alle urla sugli alunni anche maltrattamenti e percosse
Purtroppo la maestra accusata di maltrattamenti nella scuola elementare di Traversetolo non si limitava solo alle vessazioni ed agli urli ingiuriosi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti strattonamenti, spinte e percosse erano il quotidiano trattamento riservato ai suoi piccoli allievi.
L’insegnante era già stata sospesa nel Settembre 2015 ma nella settimana del 19 Ottobre 2015 la Procura ha consegnato l’Avviso di Conclusione Indagini sia alla donna che al Dirigente Scolastico. Per la donna il Gip di Parma ha emesso un’ordinanza di sospensione.
Le indagini
Le indagini sono cominciate nell’Aprile 2015 a seguito di segnalazioni presentate dalle famiglie di due bambini. I genitori si erano preoccupati a valle dallo stato di agitazione ed ansia anomala rilevato nei figli. Le famiglie hanno riferito di aver esse stesse subito ingiurie e vessazioni dalla donna quando in un primo momento avevano provato a parlarle per tentare di risolvere la cosa in via “bonaria“.
Dopo un primo tentativo con la maestra i genitori si sono rivolti anche al dirigente scolastico. Questo, sebbene sapesse la gravità della situazione, si era limitato a fare un richiamo all’insegnante. Al richiamo non era però seguita alcuna segnalazione all’Autorità Giudiziaria come invece avrebbe dovuto fare. Per questo motivo anche il dirigente scolastico risulta indagato per favoreggiamento. L’accusa arriva in quanto, pur essendo a conoscenza dei fatti, non si sarebbe adoperato per fermarli e denunciarli.
Maestra scagionata dalle accuse
Nel Novembre 2015 il Tribunale del Riesame ha disposto la revoca delle accuse depenalizzandole ad “un eventuale e non dimostrato abuso dei mezzi di correzione punibile con una multa“.
Questo è anche quanto si legge nella nota rilasciata dalla Gilda, sindacato degli insegnanti:
“Il Tribunale del Riesame di Bologna ha disposto la revoca delle accuse di odio razziale e maltrattamenti nei confronti della maestra di scuola elementare di Traversetolo, lo stesso collegio giudicante ha cancellato la sospensione cautelare che era stata inflitta alla donna che da oggi è stata pienamente reintegrata nelle sue funzioni. A rappresentarla davanti al riesame c’era l’avvocato Patrizia Caruso. Dai video allegati al fascicolo di indagine prodotti dai Carabinieri di Traversetolo si vedono episodi sì meritevoli di verifiche, ma che riguardano altre persone e non la malcapitata finita sotto inchiesta. Dalle intercettazioni ambientali non sono emerse affermazioni riconducibili all’odio razziale, esse erano state riportate all’autorità giudiziaria da alcune persone del contado di Traversetolo e numerose sono state le denunce per calunnia. Nei confronti di un avvocato del Foro di Parma coinvolto nella vicenda è stato avviato anche un procedimento disciplinare.”
Il coordinatore provinciale della Gilda
Il coordinatore provinciale della Gilda degli Insegnanti di Parma, Salvatore Pizzo, a conoscenza sia degli atti giudiziari che della persona coinvolta precisa:
“La collega è una persona dall’eloquio forbito, ha titoli più alti di quelli usuali di un docente di scuola elementare e spesso nel corso della sua carriera è stata sempre apprezzata anche dai genitori di molti alunni. Stanno distruggendo moralmente e fisicamente una persona che è portatrice sana di galateo“.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti presunti o documentati.