Susa (TO), 16 Gennaio 2018
Una maestra di 59 anni è finita agli arresti domiciliari per maltrattamenti nella scuola d’infanzia di Susa, piccolo comune della città metropolitana di Torino. “Vi taglio in due come una mela” sarebbe una delle minacce che i bambini dell’asilo comunale erano costretti a subire.
Caso di maltrattamenti nella scuola d’infanzia di Susa
A denunciare i maltrattamenti che avvenivano nella scuola d’infanzia di Susa è stata una collaboratrice scolastica. I Carabinieri hanno poi raccolto indizi grazie all’installazione di telecamere nascoste. Tra Ottobre e Dicembre 2017 hanno documentato botte, insulti e strattoni che l’educatrice imponeva ai bambini senza mai procurare lesioni. Generalmente sono i genitori a denunciare con non poche difficoltà. In questo caso riteniamo preziosissimo il contributo di questa dipendente della scuola.
Insulti e minacce
Le indagini, coordinate dalla Procura di Torino, hanno messo in luce minacce come “Vi taglio in due come una mela“. Era in questo modo che la donna parlava ai bambini tra i 3 ed i 5 anni. Non solo. Le intercettazioni hanno registrato anche umiliazioni come “Guardami negli occhi, non fare la scema, smettila di frignare“. Uniti a botte e strattoni questi erano i metodi educativi adottati quotidianamente dalla maestra finita ai domiciliari in via cautelare.
La difesa: nessuna violenza, solo metodi severi
“Nessun maltrattamento, nessuna violenza. Sono soltanto metodi educativi che oggi forse sono interpretati come troppo severi“. Afferma l’avvocato Erika Liuzzo, difensore della maestra. Comparsa davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia la donna ha risposto alle domande per oltre un’ora e mezza. Sull’episodio della minaccia “Vi taglio in due come una mela” l’avvocato dice: “Durante una lezione sulla differenza tra ‘metà’ e ‘intero’, lei ha chiesto ai piccoli: ‘Si può tagliare a metà un’arancia? Una mela? E un bambino?’. E i piccoli, in coro, hanno risposto ‘no’. Il tono era pacato. Nessuno degli alunni era turbato“.
Indagini su maestra e preside
Nell’Aprile 2018 vengono chiuse le indagini. Assieme alla maestra finisce sotto inchiesta anche il preside per omesso controllo. Avrebbe potuto impedire che i maltrattamenti nella scuola d’infanzia di Susa accadessero. Ma lui dichiara: “La mia coscienza è a posto. Ho agito come ritenevo giusto. Ho sentito chi lavora a scuola, ma nessuno mi ha detto nulla. Mi sono fidato di ciò che mi è stato riferito. Purtroppo, come responsabile dell’istituto, ci sono finito in mezzo. Spero che venga fatta chiarezza“.
Il preside accusato di omesso controllo
A fine Ottobre 2018 il PM Mario Bendoni chiede di condannare il preside, F.R., a 2 anni e 4 mesi di reclusione con l’accusa di omesso controllo. Non ha impedito alla maestra di maltrattare i piccoli. Il procedimento a carico del preside si svolge con rito abbreviato e l’uomo è difeso dall’Avv. Stefano Castrale. Il 10 dicembre 2018 parlerà la difesa poi il Gup Adriana Cosenza emetterà la sentenza.
La sentenza di primo grado: maestra e preside prosciolti
A Gennaio 2019 per la maestra viene pronunciata sentenza di non luogo a procedere. Così decide il Gup di Torino, Adriana Cosenza, che durante l’udienza preliminare assolve anche il preside “perché il fatto non sussiste”. Il dirigente aveva scelto il rito abbreviato.
L’avvocato della donna, Luciano Paciello, commenta: “La maestra ha sempre detto di avere sì utilizzato metodi educativi forse anacronistici e un po’ rigidi, ma senza mai vessare e umiliare i bambini. Abbiamo ascoltato molti genitori e in tanti si sono detti dispiaciuti di questa vicenda“.
“Con la sentenza di oggi – dichiara Stefano Castrale, difensore del preside – il mio assistito ritrova la serenità che gli era stata sottratta con l’apertura del procedimento penale. Oggi la sua carriera torna ad essere immacolata e ricca di soddisfazioni. Il preside, che doveva dirigere 25 istituti, ha sempre svolto la propria attività con la massima correttezza. E non ha mai voluto ‘coprire’ nessuno“.
La Corte d’Appello
Il Pubblico Ministero Mario Bendoni ha impugnato la sentenza in Corte d’Appello e nel Gennaio 2021 un altro Gup ha disposto per la donna il rinvio a giudizio. Alla fine la maestra accusata di maltrattamenti nell’asilo comunale di Susa siederà sul banco degli imputati.
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