Galliate (NO), 23 Ottobre 2015
Violenze scoperte nel Centro diurno e residenziale Villa Varzi. Roberto Sante Guidi, operatore socio sanitario di 47 anni, residente nel novarese, viene arrestato durante la notte del 20 Ottobre 2015 con l’accusa di maltrattamenti a Villa Varzi e lesioni ai danni di (almeno) un ospite della struttura. L’uomo viene subito scarcerato sulla base del fatto che potesse essere un episodio isolato.
Tutta la vicenda sul caso di maltrattamenti a Villa Varzi
Le indagini sono partite con una prima segnalazione ed alcune successive informative giunte da ex operatori della struttura. Proseguite poi con lo strumento delle telecamere nascoste autorizzate dalla Procura di Novara. E’ così che i Carabinieri hanno allargato l’indagine ad altre tre operatrici ed escludono la sporadicità dei fatti. Calci, schiaffi, lanci di oggetti, come scarpe o telecomandi, e vessazioni continue erano i maltrattamenti all’ordine del giorno nell’RSA Villa Varzi.
Tre operatrici ai domiciliari
Roberto Sante Guidi viene arrestato in flagranza di reato il 20 Ottobre 2015 e poi subito scarcerato. Ma il 16 Novembre 2015 viene raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare. Ai domiciliari anche altre tre colleghe. Amalia Di Staulia, Betty Amelia Tello e Rita Viceconti. Il provvedimento è richiesto dal Pm Marco Grandolfo e firmato dal Gip Federica Profumieri.
Le dichiarazioni del Giudice
In riferimento alle immagini riprese il Gip afferma:
“La pervicacia dimostrata nell’approcciarsi in modo violento agli ospiti della struttura, per poi tornare alla propria postazione a guardare la tv o il cellulare, è indice di assenza di considerazione, e anzi di spregio, per quella che è la parte costitutiva del lavoro scelto, ovvero prestare assistenza a persone disabili“.
Il processo tarda a iniziare
Nel luglio 2016 si chiudono le indagini preliminari. Successivamente i 4 operatori vengono rinviati a giudizio con le accuse di maltrattamenti e percosse. Le indagini sono però incomplete e vengono riaperte, così il processo tarda ad iniziare.
“La cooperativa per cui il mio cliente lavorava – spiega l’avv. Marco Ferraris, legale di Guidi – si era costituita parte civile, chiedendo un risarcimento danni. In realtà la ‘coop’ in questa situazione non è parte offesa, ma un’imputata: perciò è stato riformulato il capo d’accusa nei suoi confronti e dovrà pagare anch’essa i danni alla famiglia delle vittime“.
La data della prima udienza dibattimentale è prevista per il 20 Novembre 2018.
La prima condanna
Il 10 Giugno 2019 il Gup di Novara condanna con rito abbreviato Amalia Di Staulia, operatrice sociosanitaria di Villa Varzi, a 10 mesi e 20 giorni di reclusione. Per gli altri tre, Renato Sante Guidi e le colleghe Betty Amelia Tello e Rita Viceconti, il processo parte ad Ottobre 2019. Per il difensore dell’imputata condannata, che aveva chiesto l’assoluzione, mancava la continuità nel tempo che sta alla base del reato di maltrattamenti. Le vittime, costituitesi parte civile, ottengono un risarcimento del danno pari a novemila euro ciascuna.
Casi simili
In precedenza la nostra associazione si è già occupata di casi simili seguendo passo passo alcune famiglie. Ricordiamo il caso di Vado Ligure e quello dell’RSA I Cedri di Nè.
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I video delle violenze
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti infrastrutturali presunti o documentati.