Vado Ligure (SV), 11 Aprile 2014
Scoperte storie di violenze in una casa di cura del savonese. La Guardia di Finanza di Savona ha tratto in arresto 12 persone con l’accusa di aver commesso maltrattamenti e violenze su pazienti affetti da problemi neuropsichiatrici nella casa di cura Vada Sabatia (ex fondazione Ferrero del gruppo Segesta). Altre due persone sarebbero state indagate a piede libero.
Disabili maltrattati e violenze in una casa di cura di Vado Ligure
Le indagini sono partite dopo alcune telefonate fatte al 117 dalle famiglie dei pazienti maltrattati. A seguito di queste segnalazioni le Fiamme Gialle hanno installato le telecamere tramite le quali è stato possibile accertare i terribili maltrattamenti. Le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal GIP Fiorenza Giorgi, sono a carico di dodici operatori sociosanitari impiegati nella stessa struttura. Nove dei quali hanno responsabilità più gravi mentre agli altri sono stati concessi i domiciliari. Solo 4 dei 16 dipendenti sembrano risultare estranei ai fatti.
Le telecamere registrano video che confermano la quotidiana violenza nella struttura
Le microspie e le telecamere collocate dalla Guardia di finanza sotto la direzione del sostituto procuratore di Savona, Giovanni Battista Ferro, hanno ripreso più di 100 episodi di maltrattamenti in 50 giorni. Calci, pugni, schiaffi e vessazioni di ogni genere erano all’ordine del giorno nel reparto 3D della Struttura ligure.
Nell’Ordinanza di 42 pagine si leggono i racconti scioccanti dei degenti della struttura e di ex dipendenti che adesso vogliono liberarsi di un peso sulla coscienza rispetto a quello che tanti sapevano ma che nessuno raccontava. Secondo alcune indiscrezioni de Il Secolo XIX sembrerebbe che anche i dirigenti sapessero dei maltrattamenti pur non facendo nulla e che molte delle persone impiegate come OSS nella struttura in realtà non avevano alcuna qualifica.
Indagati 15 impiegati della struttura: 9 persone agli arresti e 4 ai domiciliari
L’11 Aprile 2014 il GIP Fiorenza Giorgi emette le ordinanze di custodia cautelare. Per 9 degli indagati scattano quindi gli arresti cautelari mentre altri 4 finiscono ai domiciliari. Due persone invece vengono denunciate a piede libero.
Secondo La Stampa di Savona in carcere sarebbero finiti: Fernando Luis Arevalo, 54 anni, ecuadoriano residente a Borgio Verezzi; Tatiana Gesela Coronel, 44 anni, ecuadoriana, di Savona; Vincenzo Cirillo, 56 anni, di Vado Ligure; Gaetano Mauro, 38 anni, di Savona; Elisabetta Cerisola, 38 anni, di Savona; Eugenio Lucente, 29 anni, di Cogoleto; Mohamed Benarras, 34 anni, marocchino, residente a Savona; Stella Cirillo, 47 anni, di Quiliano; Daniel Negrea, 23 anni, romeno, abitante a Savona. Ai domiciliari: Marco Cichero, 69 anni, di Savona; M. B., 39 anni, di Savona; Andrei Braian Zegarra, 24 anni, peruviano, residente a Quiliano.
La cittadina e la società resta sconvolta dalla notizia
Il sindaco di Vado Attilio Caviglia parlando con i giornalisti de Il Secolo XIX ha definito la vicenda «agghiacciante». «Abbiamo in quella struttura una quarantina vadesi, per alcuni integriamo anche la retta, ma non avevamo mai sentite voci sui maltrattamenti». La direttrice di Segesta, Maria Rosa Siffredi, si è detta «attonita e sconcertata, anche perché abbiamo sempre garantito formazione continua al personale».
La Regione Liguria, a seguito dell’inchiesta, il 12 Aprile 2014 ha deciso di sospendere la pratica per il rinnovo dell’accreditamento. «La cosa accaduta è gravissima», dicono gli assessori regionali alla Sanità e al Welfare Claudio Montaldo e Lorena Rambaudi.
I precedenti di violenza in una casa di cura
Purtroppo questo non è il primo caso avvenuto in una casa di degenza ligure. Ricordiamo infatti il caso avvenuto nella Casa di Cura I Cedri di Nè di cui ci stiamo occupando come associazione. In quel caso è stato richiesto il rinvio a giudizio di 11 tra dirigenti, medici e operatori sanitari con l’accusa di maltrattamenti su disabili assistiti nella Residenza terapeutica.
Per approfondire tutta la vicenda sulle violenze nella casa di cura Vada Sebatia accedi all’AREA RISERVATA.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti presunti o documentati.