“La bellezza salverà il mondo” scriveva Dostoevskij. O almeno rappresenta una cura per il nostro spirito. Ergo per il nostro corpo. Per questo in diversi ospedali italiani sta diventando tradizione portare la musica in corsia nei reparti di oncologia per dare conforto alle persone che stanno affrontando chemioterapia o radioterapia. Già nel 1973 il neurologo britannico Oliver Sacks diceva: «Il potere della musica di curare è un elemento essenziale. La musica è il più potente farmaco non chimico». La musica abbassa i livelli di ansia, aiuta ad avere una minor percezione del dolore. Oggi in molti reparti offrono qualcosa in più. La possibilità di vivere un momento di socializzazione e convivialità grazie ai tanti musicisti che generosamente sono diventati donatori di musica.
Alla scoperta della musica in corsia
Di cosa si tratta esattamente? Grazie all’iniziativa di un primario di Oncologia, Maurizio Cantore, e di un critico musicale, Gian Andrea Lodovici, arrivato in qualità di paziente ma ben presto diventato collaboratore, si ha la promozione e l’introduzione di concerti nei reparti più difficili dove il lato umorale ha una valenza fondamentale. Così nascono vere e proprie stagioni di concerti che diventano appuntamenti irrinunciabili. Come presso l’Oncologia dell’ospedale di Saronno ma anche all’ospedale di Mantova, Brescia, Sondrio, Bolzano, Parma, Verona ed al dipartimento di salute mentale di Conegliano Veneto.
Non si tratta soltanto di offrire un’occasione culturale e gratuita a chi soffre ma di creare un nuovo rapporto tra paziente e medico. I medici abbandonano i loro studi e si mischiano con i pazienti. Gli artisti si esibiscono a pochi metri da chi li ascolta creando così una forte empatia. I pazienti per qualche ora smettono i pigiami ed abbandonando con essi la loro identità di malati. Sono tutti solamente persone appassionate di musica che condividono un momento carico di emozioni e vibrazioni positive.
Specialmente nelle oncologie questo programma di concerti vuole aiutare i pazienti nel guardare oltre la malattia. Abbracciare la speranza nel momento più difficile di lotta alla malattia. I pazienti escono dai reparti con la voglia di tornare ad ascoltare musica anche dopo avere terminato la cura.
All’iniziativa finora hanno aderito centinaia di musicisti tra cui Andrea Bocelli, Renzo Arbore ed Elio e le Storie Tese.
Dal progetto è nato anche un libro di Luca Fumagalli: “Donatori di musica“. I cui proventi saranno interamente devoluti al progetto e al sito Donatori di Musica.
Infine segnaliamo anche un’altra iniziativa che si muove con gli stessi principi fondamentali: Musica in Corsia. Nata a metà degli anni novanta all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze con lo scopo di migliorare la qualità dell’accoglienza dei piccoli malati del reparto di Oncoematologia. Oggi presente in molte strutture della regione Toscana vuole aiutare bambini ed anziani, ma anche le loro famiglie, ad affrontare il percorso di guarigione.
Musica dunque per migliorare l’ambiente di degenza, per distrarre i pazienti e provocare una chimica positiva che aiuti la guarigione.
Questa associazione si occupa anche della formazione di operatori musicali che possono così avere una presenza capillare nella struttura, dal reparto alla sala prelievi, medicazione, fase pre e post operatoria.
Non possiamo che augurarci una sempre maggiore diffusione di musica in corsia per dare sempre più spazio al lato umano nella cura dei malati oncologici.
(A cura di Silvia Bruciamonti)