Il danno psichico e il danno da pregiudizio esistenziale devono essere risarciti, quali danni non patrimoniali, ex art. 2059 c.c. Per questo è utile la valutazione della vittima attraverso una perizia psicologica che può essere disposta dal Giudice o direttamente richiesta dalla vittima o dai suoi familiari.
Cos’è la perizia psicologica
La perizia psicologica, detta anche consulenza tecnica di parte o d’ufficio, nei casi di maltrattamento infrastrutturale è l’esame di un consulente esperto che viene effettuato sugli aspetti psichici di un determinato bambino. Lo psicologo redige una relazione scritta in cui palesa le sue deduzioni pertinenti al caso in esame all’attenzione del Giudice.
CTU e CTP
Nel caso in cui la perizia psicologica venga disposta dal Giudice, questo si avvarrà della collaborazione di un professionista psicologo di sua fiducia. Il cosiddetto Consulente Tecnico di Ufficio (CTU) se la perizia è richiesta in una causa civile. Oppure dal Perito se la perizia è richiesta all’interno di un procedimento penale.
Qualora invece la Perizia venga richiesta direttamente dalla vittima o da un suo familiare il professionista psicologo svolgerà il ruolo di Consulente Tecnico di Parte (CTP) e sarà scelto su incarico fiduciario.
I procedimenti
La perizia è un elaborato scritto conseguente a una serie di procedimenti rigorosi aventi un ordine ben preciso:
- Anamnesi familiare e della vittima in particolare
- Verifica della documentazione in possesso della famiglia e lettura degli atti
- Colloqui clinici
- Accertamenti psicodiagnostici (attraverso l’uso di test psicologici)
- Diagnosi
- Valutazione del danno psichico ed esistenziale
La perizia psicologica tramite il gioco
Laddove la perizia interessi la valutazione del minore, l’atteggiamento del CTU/Perito/CTP è di accoglienza nei confronti del bambino e non di studio. Tutti gli strumenti psicodiagnostici sono presentati sotto forma di giochi. Il bambino non avrà mai la percezione di essere sottoposto ad una indagine psicologica. Bensì di giocare con giochi nuovi. Se il bimbo si dovesse stancare il gioco viene interrotto. Tutto è modulato sulle esigenze del bambino e non vi sono forzature di sorta. Il professionista si esprime attraverso un linguaggio semplice e chiaro. Con parole e concetti comprensibili che non vanno oltre l’ampiezza del vocabolario e del livello cognitivo del minore.