Nella programmazione 2014-2020 l’Europa ha chiesto un incremento dei servizi all’infanzia e, in Italia, ciò appare urgente e necessario dato che asili nido e scuole dell’infanzia sono ancora molto mortificati dalla legislazione nazionale. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, non solo ha deciso di impegnarsi da subito concretamente in tal senso, ma vuole addirittura rendere la sua una città all’avanguardia grazie al progetto “Educazione socio-affettiva”.
Il Progetto Educazione socio-affettiva
Con questo progetto (coperto da copyright e già attivo in altre amministrazioni del Paese), dal prossimo anno, l’Assessorato alla Scuola del Comune di Palermo avvierà la costruzione di un unico settore all’infanzia, da 0 a 6 anni, con politiche omogenee e un sistema pedagogico unitario. Il modello umanistico-integrato il cui strumento fondamentale è l’educazione socio-affettiva. Una metodologia sperimentata e verificata scientificamente che mira allo sviluppo dell’autostima e delle competenze relazionali, comunicative e sociali; all’incremento della creatività e alla valorizzazione del gruppo.
Saranno anche rivisti gli orari scolastici e introdotti laboratori artistici e musicali. Così che l’offerta formativa possa assecondare il bambino nello sviluppo del suo linguaggio più naturale in quella particolare fascia di età.
Il progetto di educazione socio affettiva parte dalla formazione
Si è partiti con un corso di formazione di 30 ore totali che aiuterà le educatrici ad accrescere la consapevolezza del valore della propria professionalità, ad acquisire competenze nella comunicazione efficace nonché la capacità di condurre riunioni e gestire conflitti. Ma anche a soddisfare opportunamente le richieste dei bambini. Già in età prescolare, infatti, i bambini iniziano ad interpretare il mondo chiedendosi il significato dell’essere maschio o femmina, cosa sia la morte o perché la mamma e il papà non si vogliono più bene. Diventa quindi importante saper rispondere nel migliore dei modi anche coinvolgendo maggiormente le famiglie nelle relazioni scolastiche.
La scuola va considerata, come spiega la psicologa di comunità Anna Putton, il nucleo d’incontro della città e quindi come empowerment, come luogo di sviluppo delle potenzialità dell’individuo insieme alla comunità.
In una città con alti livelli di abbandono scolastico e bullismo il progetto appare tanto ambizioso quanto indispensabile perché non dobbiamo mai dimenticare che i bambini e le bambine di oggi saranno gli uomini e le donne di domani.
Fonti: Comune di Palermo.
(A cura di Mariapaola Ramaglia)