Valceresio (VA), 3 aprile 2016
Abusi sessuali su una ragazzina di quattordici anni figlia della compagna convivente. Arrestato con l’accusa di violenza sessuale su minore è il patrigno. In questo caso la scuola è stata strumento indispensabile per accogliere il buio di un’adolescenza in pericolo. Infatti la ragazza vittima di violenze domestiche è stata salvata grazie al suo sfogo in un tema scolastico.
Ragazza vittima di violenze viene salvata grazie ad un tema scolastico
Gli abusi sono venuti alla luce dopo che la quattordicenne si era confidata con le compagne di classe esprimendo il disagio e l’intenzione di suicidarsi. Così, per aiutarla, le amiche hanno riferito gli episodi ai docenti della scuola di Valceresio. In tutta risposta, per sollecitare la giovane vittima ad aprirsi, è stato chiesto alla classe di scrivere un tema in cui raccontare apertamente se stessi. Dal testo è venuto fuori tutto il suo dolore più un quadro allarmante fatto di abusi e violenze inferte tra le mura domestiche.
Le indagini
Condotte dal personale della squadra mobile della Questura di Varese l’indagine è stata lunga e complessa. La madre, interpellata dagli inquirenti, ha preso le parti del compagno dichiarando che la figlia avrebbe mentito per ripicca. Mentre dalle dichiarazioni della ragazzina è emerso anche che la giovane si era rivolta ad una farmacia chiedendo un test di gravidanza poiché temeva di essere rimasta incinta in uno dei rapporti avuti con il patrigno. Circostanza, questa, confermata dalla stessa farmacista. Data la delicatezza e la gravità della situazione sia la ragazza che suo fratello, anche lui vittima di maltrattamenti da parte del patrigno, sono stati tolti alla potestà genitoriale di entrambi i genitori ed affidati ad una comunità protetta.
Il provvedimento di custodia cautelare in carcere
Emesso dal Gip del Tribunale di Varese, su richiesta della Procura di Varese, l’uomo, 50enne, è stato raggiunto il 2 Aprile 2016 da un provvedimento di custodia cautelare nel carcere di Varese.
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