Estate 2013. Una tranquilla vacanza in Sardegna ha rischiato di trasformarsi in tragedia per Fulvia e la sua famiglia. La figlia Maria (nome di fantasia), di 4 anni appena, nel pomeriggio del 3 agosto è arrivata in condizioni molto gravi all’ospedale di Olbia. Prima al Pronto Soccorso e poi nel reparto di Rianimazione del Giovanni Paolo II. Diagnosi: sindrome da annegamento. E capisci all’improvviso perché respirare è vivere.
Respirare è vivere: sosteniamo la vita
Dopo giorni di cure amorevoli la bambina è uscita dal coma e i genitori, in segno di riconoscenza, hanno deciso di fare una donazione al reparto che aveva salvato la vita alla figlia.
Mamma Fulvia di 42 anni racconta: «Eravamo in vacanza in un villaggio a Capo Coda Cavallo. Eravamo in piscina quando tutto è accaduto in un attimo e a noi non è rimasto che pensare al peggio».
La donna racconta anche di come le cure tempestive di medici ed infermieri hanno salvato la vita di sua figlia. Senza la loro professionalità, forse, non sarebbe andato tutto bene.
Franco Pala, direttore della Rianimazione dell’ospedale sardo spiega:
«Con questa donazione daremo il via, con l’Associazione Pollicino, ad una raccolta fondi per acquistare un espiratore avanzato per le urgenze, adatto anche ai bambini più piccoli, proprio come Maria, che andrà a potenziare la dotazione tecnologica del reparto. In questo momento di grave crisi economica è importante coinvolgere la popolazione e creare una cultura della donazione volta alla tutela del bene della collettività. Una maggior partecipazione può aiutare ad acquistare ciò che, pur essendo utile, non rientra nella programmazione aziendale a causa della carenza di risorse e della necessità di rispondere alle esigenze di più reparti e servizi».
(A cura di Arianna Pand)