Nella Good News di oggi ho deciso di raccontarti la storia di Phadiela Cooper e della sua scuola. Devi sapere che durante uno dei miei viaggi “on the road” in Sud Africa vedevo spesso giovani studenti camminare sul ciglio della strada con dei libri in mano o in buste di plastica usate a mò di zaino. Per raggiungere la scuola i ragazzi erano costretti a percorrere moltissimi chilometri a piedi e quindi a perdere tempo prezioso per lavorare e aiutare le famiglie. Questo è uno dei principali motivi che spingono i genitori a dissuadere i figli dallo studiare.
Vedere tutti questi studenti per strada mi faceva una pena incredibile. Pensavo che magari tra loro potevano esserci un futuro economista, uno scienziato, un fisico o un astronauta. Magari anche un premio nobel o un futuro presidente ma purtroppo non lo avremmo mai saputo perché la maggior parte di loro avrebbe abbandonato gli studi troppo precocemente. Per fortuna non è sempre così…
Phadiela Cooper: la preside che ha portato il liceo di una baraccopoli tra le migliori scuole del paese
Grazie a persone come Phadiela Cooper molti di questi ragazzi avranno la possibilità di studiare e diventare ciò che sognano di più o ciò per cui si sentono maggiormente portati.
Phadiela è la preside, e insegnante di matematica, di un piccolo liceo scientifico e tecnologico che si trova a Khayelitsha. Un quartiere degradato di Città del Capo e che è entrato nella top 10 delle migliori scuole del Sudafrica.
Quando Phadiela, in quanto preside del “COSAT – Centre of Science and Technology”, riceve l’invito per la premiazione delle migliori 20 scuole della provincia di Città del Capo, rimane incredula. La premiazione ha inizio dicendo che, eccezionalmente, saranno premiate 22 scuole e non 20 perché i punteggi ricevuti sono tutti vicinissimi.
“Ecco perché mi hanno convocata allora! Sarò la 22esima” pensa lei con gioia.
Ma non è così. Non è la 22 o la 21, e neanche la 20. La sua scuola si è guadagnato il 9° posto e scoppia in lacrime. Entrare nella Top 10 tra le scuole che dispongono di ingenti risorse è una grande soddisfazione sia per lei che per i suoi ragazzi.
Khayelitsha è un sobborgo di 400.000 persone sorto durante l’apharteid ed è un quartiere caratterizzato da disoccupazione, violenza e criminalità. Non è un luogo dove può esistere una scuola di alta qualità. I bambini giocano in strade sporche e la maggior parte delle case non hanno computer o telefono fisso.
Come i suoi studenti anche Phadiela è nata a Khayelitsha da una famiglia povera. La sua fortuna è stata che molti insegnanti hanno creduto in lei e l’hanno spronata a continuare nonostante il parere contrario dei genitori.
“Dovevo pensare a come procurami i quaderni e le penne, altrimenti non riuscivo a prendere appunti”.
E’ anche per questo che lei si preoccupa di educare gli allievi del COSAT a credere nelle proprie capacità organizzando incontri periodici tra i ragazzi ed ex studenti i quali, parlando dei loro successi personali e professionali, li aiutano ad avere fiducia in se stessi.
Phadiela oggi viene invitata in tutto il paese e negli Stati Uniti per parlare della sua esperienza. Umilmente dichiara che:
“Non facciamo nulla di straordinario se non il nostro dovere: insegnare. Ogni giorno siamo qui per insegnare ed ogni giorno i ragazzi sono qui per imparare. Facciamo molti sacrifici e lavoriamo per fare la differenza. Io sono qui per assicurarmi che, quando usciranno dalla scuola ed entreranno nel mondo del lavoro, abbiano la necessaria autostima. Devono andare a testa alta e dire: vengo da Khayelitsha e ne sono orgoglioso”.
Il suo motto: “No Excuses, Just Success”.
(A cura di Arianna Pand)