2 Dicembre 2009. Sono le ore 14:30.
Ilaria è in ufficio con le cuffie alle orecchie ed un cliente in linea. Lei lavora in un call center e fa i turni, ecco perché ha scelto quell’asilo che ha un orario un pò più flessibile.
Alle 14:30 le suona il cellulare personale, “oh cavolo” pensa “menomale che ho appena finito col cliente“. Saluta il cliente, mette in pausa la postazione di lavoro e risponde al cellulare:
“Pronto?”
“Si, buonasera, parlo con la madre di …?”
“Si, sono io, chi parla?”
“Chiamiamo dall’Asilo di suo figlio, bisognerebbe che qualcuno venisse a prendere il bambino quanto prima.”
“Oddio che è successo? Come sta?”
“Niente signora, stia tranquilla, il bambino sta bene ma hanno arrestato le sue maestre e adesso si trova con il personale del Comune che l’aspetta. Poi alle 17:30 ci troveremo nei locali del Comune per spiegarvi cosa è successo…”
“Ma come niente? Perché arrestate? Come le 17:30?”
“Signora, in questo momento non sono autorizzata a dirle niente ma le garantisco che lo faremo alla riunione di stasera.“
Ilaria ormai quasi non ascolta. Balbetta qualcosa al suo Team Leader e ai colleghi che la guardano con le lacrime, che contro la sua volontà, le cadono sulla faccia. Si alza, prende il giubotto, corre, corre, deve correre, l’ufficio è a Firenze e suo figlio è a Pistoia. Troppo lontano per essere già lì dove vorrebbe essere. Non saluta, esce, ascensore, parcheggio, macchina, autostrada, telefono.
“Fabry hanno arrestato le maestre, non mi vogliono dire nulla, vieni all’asilo, ti aspetto là.“
CLIC.
“Babbo, mi hanno chiamato dall’asilo, mi hanno detto che hanno arrestato le maestre, metti il TG locale e senti cosa dicono, la tizia che mi ha chiamato non mi ha voluto dire nulla.”
“Ilaria, ma il Cip Ciop di Pistoia? E’ sui TG Nazionali, è un macello, ne parlano ovunque.”
“No, babbo… Dimmi, che dicono? Ti prego, dimmi che non è pedofilia… Babbo…”
“No, dicono ‘maltrattamenti’, sembra che ci siano dei video, c’erano le telecamere e dicono che li picchiavano.”
“Come li picchiavano? Ma che dici?”
“Si ma adesso pensa a guidare, vai là e prendi il bimbo, poi ci pensiamo. Chiamami appena arrivi. Dove sei?”
“Babbo… In autostrada… Babbo…”
“Vai piano e quando arrivi chiama, poi un modo lo troviamo…“
Poi un modo lo troviamo. Poi. Un modo…
#Ventiquattro: 2 Dicembre 2009 e cronaca di una giornata che doveva essere “normale”:
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