2 Dicembre 2009. Sono le ore 13:30.
Caterina attende il risultato della TAC.
Alle 13:30 arriva ed evidenzia un’emorragia celebrale. I medici dicono che il piccolo Mattia è in coma.
Andrebbe portato all’Ospedale Meyer in elicottero ma è troppo pericoloso.
Mattia va trasportato in ambulanza.
Caterina si sente male. In queste condizioni non la fanno salire con Mattia in ambulanza.
Corre in macchina dietro all’ambulanza fino al Meyer e lì la tragedia ha inizio…
E’ in una sala d’attesa. 50 persone che Caterina non ha mai visto.
Le dicono che Mattia è in coma 5.
“Coma 5? Cosa vuol dire? Spiegatemi!”
Un medico le spiega che è la fase peggiore, quella critica. Deve e può solo pregare…
Caterina non riesce a stare in piedi ed il neurochirurgo di turno le dice “Perchè questa reazione? Ho detto che è in coma mica che è morto!”…
Beh… Cosa può saperne un dottore di quello che passa nella testa e nel cuore di una donna che alle 13:30 ha scoperto che suo figlio è in coma e che quel figlio sa già di averlo perso.
Che ne può sapere lui delle sensazioni di una mamma?
Cosa ne sanno loro?
#Ventiquattro: 2 dicembre 2009 e cronaca di una giornata che doveva essere “normale”:
La Via dei Colori Onlus è sempre a tua disposizione. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti infrastrutturali presunti o documentati.