La perfezione esiste. Di bambini perfetti se ne vedono ovunque. Sui giornali, alla televisione e moltissimi anche in giro per la Rete. E, per quanto ormai a furia di vederne dovrei essermi abituata quando ne vedo uno, quando incontro un perfetto esemplare di cucciolo d’uomo, io che sono un pò ingenua rimango sempre a bocca aperta. Ammirata come se vedessi un miracolo. Ecco, tutto questo mi ha fatto pensare al post di oggi de La Via dei Diritti e all’affrontare il tema del Diritto all’Imperfezione dei bambini.
Il Diritto all’Imperfezione dei bambini
Nelle pubblicità di moda ci sono un sacco di bambini eleganti, quasi tutti biondi, coi capelli ben pettinati. Bimbi per lo più di razza ariana ma se il marketing è furbetto e strizza l’occhio al politicamente corretto allora ce n’è almeno uno anche di colore. Tutti comunque hanno frangette drittissime che sembrano tagliate col righello, capelli splendenti, lineamenti regolari, lentiggini quanto basta e sorridono allegri senza fare smorfie ma neppure a denti stretti. Sorridono e basta nel modo più naturale possibile e belli come il sole. Eleganti nei loro vestitini per niente macchiati o stazzonati.
Sono bambini perfetti, non c’è alcun dubbio.
E quando li vedo nelle pagine patinate degli allegati di queste pubblicazioni in omaggio coi giornali del giovedì, del venerdì e del sabato io indugio sempre qualche secondo in più del dovuto rapita da tanto splendore.
Pure nelle pubblicità dei pannolini i bambini sono tutti soggetti eccellenti. Oltre a guance paffute e pancine tenere, sederini privi di eritema da pannolino, nessun pianto disperato e irritante. E’ principesco ed elegante pure il loro gattonare. Questi bimbetti, fotografati di solito tutti nudi tranne per il pannolino, hanno poi capacità che sembrano super poteri. Fanno delle pipì che non tracimano mai fuori durante la notte e pupù che non rilasciano nell’aria nessun odore.
Sul libro di un certo Esteville, che di bambini dev’essere uno che se ne intende visto che ha redatto un libro sull’argomento, ho letto che non esistono bambini che non sono capaci di dormire tutta la notte ma solo genitori che non han saputo insegnargli a dormire.
Anche questo signor Esteville parte dall’assunto che la perfezione del bambino (il perfetto bambino dormiglione) esiste e non è un miraggio. Ogni genitore assennato ha il preciso dovere di farla venir fuori, questa perfezione, non c’è che da applicare un metodo scientifico e il gioco è fatto.
Nelle pubblicità delle merendine invece mamme serene e longilinee di bambini che sembrano crescere secondo le curve di crescita appropriate per la loro età sorridono allegre in case ordinate e sgranocchiando snack ipercalorici che non producono neppure briciole in giro per casa. Una meraviglia che non si può non invidiare.
All’imperfezione delle mie figlie ormai mi sono abituata, mi ci sono affezionata insomma, e loro quattro, per quanto piene di difetti, non le cambierei con nessun’altra bambina al mondo.
Ma ogni tanto mi sbaglio, perché a furia di vedere tutti questi bambini perfetti che stanno dappertutto faccio un errore imperdonabile. Guardando le mie figlie mi viene da fare dei paragoni.
E gli dico una frase tremenda che nessuna madre dovrebbe mai dire a un bambino ma io non sono mica perfetta, e di cose sbagliate alle mie figlie, ne dico parecchie:
«Ma perché anche tu non sei così?»
Per fortuna anche se ogni tanto mi comporto da madre degenere ci pensano loro a ricordami che non sono bambine ideali ma persone vere in carne e ossa. Insomma, hanno Diritto all’Imperfezione.
Infatti quando l’altra notte per l’ennesima volta Ginevra (di quasi quattro anni) mi ha svegliata perché aveva fatto ancora una volta la pipì a letto e io arrabbiata le ho ricordato che tutte le sue sorelle hanno smesso molto prima di lei pronunciando quella frase stupida di cui sopra lei mi ha risposto senza pensarci neanche un attimo:
«Mamma, io sono io.»
Punto e basta.
(A cura di Barbara Galli)
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Io sono un’insegnante. Quando aiuto mia figlia, che frequenta la prima alla primaria, a fare i compiti spesso le faccio cancellare e riscrivere lettere e numeri, perche’ e’ una gran pasticciona. Apprezzo il suo linguaggio, l’entusiasmo, l’intuizione, ma la vorrei piu’ curata e ordinata… dico spesso alle mamme che non esistono i bambini perfetti, ma casco anch’io nel tranello, ogni tanto. Una volta, dopo l’ennesima letterina storta da me cancellata, mia figlia con la massima tranquillita’ mi ha detto: “mamma, ogni tanto pero’ ti devi anche accontentare”. Mi ha dato proprio una bella lezione.