San Salvo (CH), 20 Febbraio 2019
Una maestra è finita ai domiciliari accusata di maltrattamenti in un asilo di San Salvo, in provincia di Chieti. La donna nega ogni accusa.
Caso di maltrattamenti in un asilo di San Salvo
Le indagini partono nel Settembre 2018 con la segnalazione di alcuni genitori e la denuncia del dirigente scolastico. I Carabinieri di San Salvo installano telecamere nascoste in diversi punti dell’aula e documentano così maltrattamenti verbali e minacce da parte della maestra violenta “con frequenza quasi quotidiana“. Gli episodi più gravi si sarebbero verificati dal rientro delle vacanze di Natale fino a fine Gennaio 2019.
Le intercettazioni ambientali confermerebbero le accuse
Secondo le indiscrezioni riportate da Il Nuovo Online, comprendenti anche 400 ore di video con audio, la maestra violenta avrebbe sottoposto i bambini “a continue sofferenze fisiche e umiliazioni morali, esigendo comportamenti inadeguati per la loro età, inveendo contro di loro mediante urla e ingiurie e mortificandoli in caso di qualsiasi manifesta difficoltà dei bambini nel rispettare le sue direttive, strattonandoli, percuotendoli con schiaffi sulla nuca o sul capo, instaurando durante le sue ore di presenza un clima di tensione e paura nei bambini vittime o spettatori delle azioni poste in essere”.
L’arresto della maestra
Nel Febbraio 2019 la maestra di 57 anni viene arrestata e condotta ai domiciliari su disposizione del Gip del Tribunale di Vasto. Titolare dell’inchiesta è il sostituto procuratore Michele Pecoraro. La maestra è difesa dall’Avv. Alessandra Cappa che alla stampa locale fa sapere che dopo l’interrogatorio di garanzia verrà presentato ricorso al Tribunale del Riesame. Dinanzi al Gip Radoccia la donna nega ogni accusa. Gli episodi contestati sono circa 15.
Il sindaco: Non è nostra competenza
“La notizia ha sconvolto tutti – afferma il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca – Mi preme di ricordare che la competenza della scuola è affidata al dirigente scolastico e agli uffici scolastici provinciali e regionali. Di fatto non sappiamo nulla di diverso da quello che apprendiamo sui giornali. Esiste un segreto istruttorio e in pochi sanno quello che è accaduto“.
Il dirigente: La nostra denuncia per tutelare i minori
“La segnalazione è arrivata da alcune insegnanti qui in presidenza – afferma il dirigente scolastico Vincenzo Parente – Di queste abbiamo messo al corrente le forze dell’ordine che hanno iniziato le indagini per verificare la veridicità delle affermazioni. La denuncia è partita da noi per tutelare i minori, ma non siamo al corrente degli esiti delle indagini e delle accuse mosse nei confronti dell’insegnante. La scuola è stata interessata sin dal principio e non è stata colta impreparata da questa vicenda. Tutti abbiamo fatto tutto quello che ci imponeva il nostro ruolo di pubblico ufficiale“.
La conferma dei domiciliari
Dopo l’interrogatorio di garanzia il Gip Radoccia conferma la misura cautelare dei domiciliari e stabilisce per il PM Pecoraro un termine per concludere le indagini.
La maestra torna in libertà
Il 14 Marzo 2019 si tiene un nuovo interrogatorio dinanzi al Giudice per le Indagini preliminari. Il Gip Radoccia decide che la maestra può tornare in libertà. La misura restrittiva viene sostituita con il divieto temporaneo all’esercizio del pubblico servizio, come richiesto dal difensore Alessandra Cappa. L’insegnante che nega ogni accusa parla di “educazione rigida ma non violenta“.
Il Tribunale del Riesame annulla le misure cautelari
Negli stessi giorni si esprime il Tribunale del Riesame cui l’insegnante aveva fatto ricorso. Il TdR annulla tutte le misure cautelari. La maestra potrebbe tornare in classe ma non lo farà, dice l’Avv. Alessandra Cappa, per motivi di salute.
Maestra a processo
A fine Maggio 2019 viene notificato l’avviso di conclusione indagini preliminari (ACIP) emesso dal Gip Michele Pecoraro. Emesso il capo d’imputazione la maestra va a processo. Il 17 Ottobre 2019 si svolgerà la prima udienza preliminare nella quale 20 famiglie coinvolte si costituiranno parte civile. L’Udienza si terrà davanti al GUP Fabrizio Pasquale.
La citazione del Miur come responsabile civile
Nell’Ottobre 2019 il Giudice per l’Udienza Preliminare (GUP) Fabrizio Pasquale accoglie la richiesta dei legali di una quarantina di genitori, costituitisi parte civile, di chiamare come responsabile civile anche il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica in quanto datore di lavoro dell’insegnante. L’udienza successiva, programmata per il 16 Gennaio 2020 viene rinviata a causa di un incombente del Giudice.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti presunti o documentati.