Crotone, 16 Luglio 2016
Anziani picchiati ed umiliati, abbandonati o spintonati per ore sul pavimento al freddo. Questi i maltrattamenti nella casa famiglia “San Francesco e Santa Maria” di Crotone che avvenivano quotidianamente. Secondo la ricostruzione dei fatti, oltre alle privazioni ed alle botte quotidiane, nella casa famiglia calabrese gestita da operatori dell’associazione “Opus Onlus”, mancava proprio il rispetto dei diritti umani.
Caso di maltrattamenti nella casa famiglia San Francesco e Santa Maria di Crotone
Le indagini sono partite nel 2012 a seguito del suicidio di una signora di 52 anni in circostanze talmente sospette e poco credibili da sollevare i dubbi dei familiari che, non avendo mai creduto al folle gesto della donna, si sono rivolti alle forze dell’ordine. La Guardia di Finanza, come già accaduto nel caso di Vada Sabatia, ha messo la struttura sotto il controllo delle telecamere per molti mesi.
Anziani abbandonati e picchiati
Con le telecamere nascoste e le intercettazioni ambientali si sono accertati i fatti terribili. Gli anziani ricoverati sono privati di assistenza medica o infermieristica adeguata, il cibo è spesso vecchio e stantio al solo scopo del risparmio.
I filmati registrati raccontano di percosse, vessazioni ed umiliazioni sia fisiche che psicologiche di ogni natura. Quotidiane e lesive della dignità.
Gli arresti e le accuse: maltrattamenti e sequestro di persona
Il 16 Luglio 2016, su richiesta del PM di Crotone, Ivan Bonfante, tre persone, tra dirigenti ed operatori della struttura tutti appartenenti alla Opus Onlus, sono raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare. Nello specifico si tratta di A.R. (52 anni), A.I. (20 anni) e S.C. (53 anni). Tutti accusati di una serie di reati, dai maltrattamenti nella casa famiglia al sequestro di persona. Nell’inchiesta sono inoltre indagati a piede libero, E.J. (45 anni, lituano) marito di una donna arrestata e G.G., campano, responsabile e dirigente della struttura. Inoltre sembra che nessuno degli operatori possedesse il titolo per svolgere l’attività infermieristica.
Casa famiglia sotto sequestro
La struttura è posta immediatamente sotto sequestro e poi affidata ad un funzionario dell’Asl di Crotone. Quest’ultimo avrà l’ingrato compito di ripristinare le condizioni minime di vivibilità all’interno della casa famiglia San Francesco e Santa Maria di Crotone.
Nuovi arresti
Nell’Agosto 2016 arrivano due nuovi arresti ai domiciliari ed un divieto di dimora viene disposto per tre persone, coinvolte a vario titolo nell’amministrazione e nella gestione della struttura. Le accuse sono di atti lesivi dell’integrità fisica e morale più tentativi di inquinamento delle prove.
Avviso di conclusione delle indagini
Nel Gennaio 2017 tre dirigenti della Regione Calabria hanno ricevuto un avviso di conclusione delle indagini nella prosecuzione dell’inchiesta legata ai maltrattamenti nella casa famiglia di Crotone. Infatti era la Regione che avrebbe dovuto controllare quanto accadeva all’interno della struttura. Il sostituto procuratore presso il Tribunale di Crotone, Gaetano Bono, informa che “sono stati indagati per concorso in omesso controllo“.
La vicenda giudiziaria in breve
- 18 Luglio 2016: A.R. viene rintracciata in un villaggio di Cirò Marina e arrestata. Dopo le operazioni di rito, è condotta al carcere femminile di Castrovillari. Anche A.I. viene condotto in carcere mentre S.C. riceve la custodia cautelare ai domiciliari.
- 21 Luglio 2016: A.R. rigetta le accuse e tramite il suo legale Luigi Scaramuzzino richiede la scarcerazione. Durante l’interrogatorio di garanzia, S.C. parla di turni massacranti e giornate di lavoro continuamente sotto stress.
- 8 Agosto 2016: Altre due persone finiscono ai domiciliari e un divieto di dimora, per atti lesivi dell’integrità fisica e morale e per tentativi di inquinamento delle prove.
- 20 Gennaio 2017: Tre dirigenti della Regione Campania ricevono un avviso di conclusione delle indagini.
Al momento non è ancora dato sapere come sia andata a finire la vicenda.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti presunti o documentati.