Per la Good News di questa settimana traggo spunto dall’articolo che puoi leggere nella sua versione integrale cliccando QUI. Nelle scorse settimane abbiamo parlato del massaggio infantile come strumento per genitori. Oggi invece parliamo del progetto “Mancano gli Abbracci” che porta il massaggio, in questo caso il massaggio Shantala (o massaggio indiano), negli asili nido. Lo consegna nelle mani degli educatori come strumento per aiutare i bambini a gestire la rabbia e l’ansia che può provocare il distacco dalla figura di riferimento primaria (di solito la mamma).
Il Progetto “Mancano gli Abbracci” porta il massaggio infantile negli asili nido
Questo progetto, chiamato Mancano gli Abbracci, è stato proposto dall’Istituto di Ortofonologia (IdO) e realizzato in collaborazione con i servizi di pediatria presso 9 asili nido del IV Municipio di Roma da febbraio a giugno 2012. Ha coinvolto ben 90 educatori e 550 bambini.
Mancano gli Abbracci parte dal presupposto che, secondo alcune ricerche, 1 bambino su 3 diventa aggressivo a causa del distacco precoce dalla mamma. Questo distacco è spesso dovuto al rientro a lavoro della madre. Rientro che mette la famiglia nelle condizioni di dover scegliere di rivolgersi ad agenzie educative come gli asili nidi.
Per gli educatori di questi servizi è molto importante riuscire a gestire il momento del distacco del bambino dalla mamma in modo da riuscire a contenere la sua paura, la sua rabbia e il suo senso di abbandono. Instaurando con lui una relazione di fiducia.
Negli asili nido gran parte della relazione fra bambino ed educatore è basata sul contatto
I bambini (che hanno un’età che varia fra i 3 e i 36 mesi) hanno bisogno di essere presi in braccio, cambiati, aiutati a mangiare, addormentati, rassicurati, coccolati e così via…
L’equipe di specialisti, che ha seguito questo progetto, ha ritenuto che il massaggio potesse essere lo strumento adatto per sostenere gli educatori nell’istaurare questa relazione accogliente per il bambino.
Gli educatori coinvolti in questo progetto, sostenuti e guidati da pediatri, psicologi e psicoterapeuti, hanno innalzato il loro livello di consapevolezza sulle problematiche dei bambini. Si sono posti in ascolto del singolo bambino e hanno potuto dare risposta al bisogno espresso.
Questo progetto ha fornito alle educatrici “un valido strumento per gestire situazioni più o meno difficili, che sono spesso causa di pianto e/o aggressività nel bambino – come ha sottolineato Castelbianco, direttore dell’IdO – riducendo il generale livello di stress sia negli adulti che nei bambini stessi”.
Questa riduzione del pianto e dello stress all’interno di un servizio delicato ed importante come un asilo nido è di estrema importanza perché permette sia ai bambini, sia agli educatori, di vivere in un ambiente sereno, di svolgere le routine quotidiane in maniera piacevole, di crescere insieme secondo le tappe di ognuno.
Il massaggio, con le sue caratteristiche di ascolto, attenzione, rispetto e richiesta di permesso consente agli educatori di rispondere in maniera specifica ad ogni bambino. Di valorizzarlo, sostenerlo in questo percorso di separazione dalla mamma senza perdere di vista l’aspetto del piccolo gruppo e della socializzazione.
Questo progetto mi sembra davvero un’ottima Good News. Speriamo che sia il primo di una lunga serie.
(A cura di Camilla Mucè)