Correggio (RE), 29 Marzo 2018
Maltrattamenti al Centro Anziani di Via Mandriolo a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, struttura comunale gestita da Coopselios. “Ti lascio in mezzo alla cacca“, “Arrivo e stai nella piscia“, “Stai fermo qua e aspetta la tua ora“, “Ti faccio volare fuori dalla finestra come Superman“. Queste le frasi con cui si rivolgevano agli ospiti 13 operatrici socio-sanitarie indagate. Sei sono state sospese dalla professione.
Caso di maltrattamenti al Centro Anziani Correggio
A far partire le indagini sono stati alcuni familiari delle vittime. L’operazione, chiamata “Pietas“, è stata svolta dai Carabinieri coordinati dal PM Maria Rita Pantani. Le intercettazioni audio e video hanno confermano quanto segnalato. Le indagini della Procura di Reggio Emilia hanno evidenziato anziani insultati, percossi, picchiati con pugni al volto e lasciati sporchi per ore. La struttura è convenzionata con il Servizio sanitario nazionale ed accreditata alla cooperativa Coopselios. La stessa dell’asilo nido Farnesiana di Piacenza dove, nel Maggio 2017, due maestre furono arrestate in flagranza di reato.
Le misure cautelari
L’accusa è quella di maltrattamenti aggravati perché commessi da persone incaricate di pubblico servizio e nei confronti di persone incapaci di difendersi. Le operatrici socio-sanitarie indagate sono 13 più la coordinatrice della struttura. Per quest’ultima e sei operatrici, nel Marzo 2018, il Tribunale emette la misura cautelare di sospensione dalla professione per un periodo che va dai sei ai dodici mesi. L’interrogatorio è previsto per venerdì 6 Aprile 2018.
L’assessore Venturi: Al di là dell’umano
“Un fatto indegno e intollerabile, che va al di là dell’umano“, così commenta Sergio Venturi, assessore regionale alla Salute. “Se le accuse saranno confermate – afferma Venturi su Repubblica – parliamo, ribadisco, di reati gravissimi, che rischiano peraltro di infangare l’operato di quanti ogni giorno svolgono in modo ineccepibile un lavoro prezioso all’interno delle case di riposo. Prendendosi cura con scrupolo, professionalità e dedizione delle persone più deboli“.
La Cooperativa Coopselios: A noi nessuna segnalazione
“Monitoriamo continuamente le condizioni psico-fisiche dei nostri lavoratori” assicura Raul Cavalli, direttore generale di Coopselios. Eppure sono 13 le operatrici indagate e riprese dai video in almeno 5 episodi di violenza. Nelle immagini si vedono le donne che, insultando gli anziani, allontanano i loro letti dai campanelli per chiamare soccorso. A distanza di qualche giorno i vertici della Cooperativa rispondono a TeleReggio. “In ogni struttura è possibile trovare una cartolina da inviarci anche in forma anonima – dice Cavalli – Non ci è mai arrivata nessuna segnalazione“. Il presidente Giovanni Calabrese afferma: “È necessario aumentare i nostri standard di controlli“.
Il Comune parte civile
“L’amministrazione comunale ritiene inaccettabile e intollerabile che una tale situazione si sia verificata nell’ambito di un servizio che pretende essere di assoluta qualità“. Così il Comune di Correggio delibera che si costituirà parte civile per “tutelare e tenere indenne il Comune da tutti i danni, diretti e indiretti, derivanti da azioni e comportamenti tenuti da persone riconducibili alla gestione del centro“.
“Nostro dovere, in questa fase, è stare al fianco delle famiglie – dice il sindaco Ilenia Malavasi – offrendo loro tutto il supporto possibile e, nello stesso tempo, tutelare Correggio, il Comune e i servizi che, ogni giorno, vengono offerti con professionalità e competenza“.
Dalla Regione una white list
Dopo questo caso, e quello di Sant’Alberto a Ravenna, la Regione annuncia l’istituzione di una White List, cui le strutture di accoglienza per anziani potranno iscriversi dopo essersi sottoposti a controlli aggiuntivi e regolamenti che garantiranno ulteriore qualità. L’albo sarà visibile e consultabile dai cittadini.
La chiusura delle indagini
Nell’Avviso di Conclusione Indagini Preliminari del Maggio 2018 sono dieci le operatrici socio-sanitarie accusate di violenza privata. Per quattro di loro c’è la più grave accusa di maltrattamenti. Invece, per la coordinatrice della casa di cura l’accusa è di omessa denuncia. Chiusa la posizione per due operatrici. Tra gli anziani vittime pare sia stato particolarmente colpito un uomo non autosufficiente.
Il Comune diffida Coopselios
“Abbiamo formalizzato una diffida a Coopselios per il corretto adempimento di quanto previsto dallo stesso Contratto di Servizio – afferma il sindaco Ilenia Malavasi – e siamo al lavoro con i nostri legali e in stretta sinergia con Ausl per sanzionare la cooperativa per ogni fatto contestato nel corso delle indagini. Ribadiamo ancora una volta la nostra volontà di costituirci parte civile per la profonda ferita che la nostra città ha subito“.
Il reintegro di tre operatrici
Nel Giugno 2018 il Tribunale del Riesame accoglie la richiesta di revoca della sospensione presentata da tre operatrici tramite i loro avvocati. “Le condotte sono tali da non costituire indice di una gratuita e deliberata volontà di provocare disagio ed esercitare prevaricazioni nei confronti degli anziani ospiti della struttura”. Così scrive il TdR di Bologna e le donne vengono dunque reintegrate.
La citazione di Coopselios come responsabile civile
Nel Novembre 2018 l’Ausl si costituisce parte civile davanti al Gip, assieme a Comune e Regione. Chiede inoltre la citazione di Coopselios come responsabile civile. La richiesta viene accordata. Coopselios potrebbe così entrare nel processo in doppia veste: come parte civile e come responsabile civile.
Le richieste del PM
L’udienza preliminare si svolge dinanzi al Gup Luca Ramponi. Il PM Maria Rita Pantani chiede due anni e quattro mesi per le operatrici sanitarie che hanno chiesto il rito abbreviato, quattro mesi per la direttrice. Per le altre sei operatrici indagate, si svolgerà processo con rito ordinario.
La prima sentenza: 5 assoluzioni e 6 rinvii a giudizio
Il 21 Giugno 2019 il giudice dell’udienza preliminare Luca Ramponi assolve le 4 operatrici e la coordinatrice della casa di riposo che avevano scelto il rito abbreviato perché “il fatto non sussiste“. Le altre sei operatrici sono state rinviate a giudizio.
Il processo
Nel Novembre 2020 avviene la prima udienza di processo che vede imputate con rito ordinario 6 operatrici sociosanitarie accusate di maltrattamenti al Centro Anziani Correggio. Nel Luglio 2021 testimonia il medico della struttura.
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