Decimomannu (CA), 15 Febbraio 2016
Caso di maltrattamenti sui disabili nel Centro Aias di Decimomannu. 14 operatori sono stati sospesi dal pubblico esercizio con l’accusa di omissione di atti d’ufficio, maltrattamenti, percosse, lesioni personali e omissione di referto. Le misure cautelari sono state notificate dal Comando provinciale dei carabinieri e dai Nas di Cagliari.
Caso di maltrattamenti sui disabili nel centro Aias di Decimomannu
Le indagini sono partite nel 2014 grazie alla segnalazione effettuata da un dipendente dell’Aias all’ispettorato del Lavoro. Dai controlli amministrativi si è poi passati ad una vera e propria indagine a 360° che ha portato all’installazione di telecamere nascoste. Dalle registrazioni sono emerse le conferme dei maltrattamenti sui disabili nel centro Aias di Decimomannu ed è stato possibile identificare gli operatori colpevoli. A coordinare le indagini è stato il PM Liliana Ledda.
Disabili percossi e umiliati
Le vittime sono tutte portatrici di gravi forme di disabilità psicofisica. Dai primi dati emersi dalle indagini sembra non si tratti solo di maltrattamenti fisici ma anche psichici. Tra l’altro i Carabinieri hanno verificato che i disabili erano anche costretti a fare la fila per la doccia, nudi ed in totale promiscuità. Venivano “asciugati” con lo stesso telo o con lenzuola rotte. Le richieste di incremento degli ausili igienici per permettere tali operazioni in maniera corretta rimanevano inevase per una presunta carenza di fondi economici. Secondo le accuse i responsabili della struttura, pur consapevoli dei problemi esistenti nel centro Aias, non avrebbero preso alcun provvedimento.
Gli indagati
Le accuse sono: lesioni personali, maltrattamenti, percosse, omissione di atti d’ufficio e di referto. Nel registro degli indagati vengono iscritti: Vittorio Randazzo – direttore amministrativo Aias, Sandra Murgia – responsabile centro Aias Decimomannu, Elsa Giorgi – educatrice, Roberto Cannavera – infermiere, Luigi Lobina – operatore socio sanitario, Eugenio Ena – operatore socio sanitario, Tiziana Meloni – operatore socio sanitario, Sonia Piroi – operatore socio sanitario, Vanessa Zanda – operatore socio sanitario, Carlo Pintus – operatore socio sanitario, Sandro Gambicchia – operatore socio sanitario, Sabrina Carta – operatore socio sanitario, Pierluigi Mei – operatore socio sanitario, Maurizio Girina – operatore socio sanitario.
Le parole del Ministro e il silenzio della struttura
“Nessuna tolleranza verso gli operatori di strutture socio assistenziali che maltrattano anziani, disabili e malati – commenta il Ministro Lorenzin – I Carabinieri del Nas stanno lavorando in modo straordinario, con controlli quotidiani che rendono di grande efficacia la task force che abbiamo istituito nel luglio del 2013 al ministero”. Silenzio totale, invece, da parte della struttura. Questo non è il solo caso in cui si parla di disabili percossi. Ricordiamo i casi di Caserta e della casa di cura La Consolata.
Condanne e patteggiamenti
Due operatori patteggiano subito dopo la chiusura delle indagini. Per gli altri si va avanti con rito abbreviato. Il 7 dicembre 2017 arriva la condanna per due infermiere ed una educatrice (2 anni e otto mesi e 2 anni e 4 mesi). Altri sette patteggiano pene da un minimo di 2 anni e 8 mesi a un massimo di 3 anni. Gabriella Muscas, Gup del Tribunale di Cagliari, dispone anche una provvisionale di 5 mila euro come anticipo sul risarcimento delle parti civili. Ancora in corso, con rito ordinario, il procedimento contro i vertici del Centro, Vittorio Randazzo e Sandra Murgia.
Le responsabilità dei direttori
Il 7 maggio 2019 arriva la condanna per la direttrice Sandra Murgia. Quattro anni e 6 mesi di reclusione. Assolto invece il direttore amministrativo Vittorio Randazzo. Per il Tribunale di Cagliari il fatto non sussiste.
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Il video
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