2 Dicembre 2009. Sono le ore 21:00.
Una delle maestre di Mattia piange e chiede di poter salutare per l’ultima volta il suo piccolo alunno…
Riccardo e Caterina sono frastornati, sconvolti come se fossero in un brutto sogno dal quale però non ci si può svegliare.
Non capiscono come mai tanta attenzione per un malore a scuola. Forse un problema fisico o genetico, ma in sala di attesa ci sono alcuni assessori del comune di Pistoia accompagnati in gran fretta dall’autista del Sindaco. Ci sono anche molte delle maestre del Lago Mago, tutti lì, ad attendere.
Alle 21:00 Caterina e Riccardo non sanno ancora cosa è successo nel frattempo in quello stesso maledettissimo giorno all’Asilo Cip Ciop. Non sanno degli arresti, delle scene in TV. Non sanno niente e non capiscono.
Li avverte degli arresti effettuati al Cip Ciop un loro amico poliziotto che per una tragica, orribile coincidenza era proprio quello che la mattina stessa aveva compiuto gli arresti.
E’ lì che non sa come dirlo. Non sa come affrontare l’argomento, cosa chiedere ai suoi amici distrutti dal dolore che a nient’altro vorrebbero pensare. Però trova il coraggio e racconta loro la storia…
Poco dopo le 21:00 Caterina va dalle maestre di Mattia e chiede loro se abbiano un qualche legame con le maestre del Cip Ciop.
“Che cos’è questa storia? Ne sapete nulla? C’entra qualcosa il Cip Ciop con Lago Mago?”
“No stai tranquilla, loro non sono un asilo comunale!“
Mattia non si è più svegliato da quel coma. Per Caterina e Riccardo il 2 Dicembre 2009 è il giorno in cui il loro angelo è volato in cielo. Tutti devono sapere quanto scuotere un bambino sia pericoloso. Tutti devono sapere quanto preziosa sia la loro vita e quanto rispetto meriti. Ogni persona ha diritto di sapere cosa è accaduto a Mattia ed ha il dovere di aiutare Caterina e Riccardo nella ricerca della verità. Una verità che non gli restituirà il loro piccolo angelo, ma forse, gli renderà giustizia ed impedirà che qualcuno debba passare la tragedia ed il dolore che stanno passando loro.
#Ventiquattro: 2 Dicembre 2009 e cronaca di una giornata che doveva essere “normale”:
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