Pistoia, 6 Aprile 2016
La vittima innocente è di nuovo una bambina. E, di nuovo, il carnefice è una persona assunta per lavorare proprio a contatto con i ragazzi di una scuola. A Pistoia un bidello è stato arrestato con la tremenda accusa di violenza sessuale ai danni di una ragazzina di 16 anni. L’uomo muore dopo solo 9 ore che è finito in manette per un infarto improvviso.
Bidello arrestato per pedofilia muore d’infarto dopo 9 ore dall’arresto
I genitori avevano espresso i propri dubbi al dirigente della scuola pistoiese e successivamente lo hanno comunicato insieme alle Forze dell’Ordine che hanno dato il via alle indagini.
Secondo le ricostruzioni dei fatti le indagini condotte e coordinate dal PM Claudio Curreli ed iniziate nel Marzo 2016 hanno permesso ben presto di trasformare i dubbi iniziali in dolorosissime certezze.
Le testimonianze raccolte durante i due mesi di indagine parlano di «pregressi procedimenti disciplinari per comportamenti molesti verso altre frequentatrici dell’istituto» e definiscono il bidello come un uomo “aggressivo e recidivo”.
Il PM Alessandro Buzzegoli ha predisposto la notifica della misura cautelare all’uomo nella giornata di Venerdi 6 Maggio 2016. Il bidello, condotto nella prima mattinata agli arresti domiciliari, è morto d’infarto nella sua casa poco dopo le ore 21 dello stesso giorno.
Alcuni precedenti di bidelli pedofili
Purtroppo non è il primo caso di pedofilia del quale sentiamo parlare e, ahimè, non crediamo possa essere l’ultimo. Ci ricordiamo per esempio il caso di Colle Oppio. Dove nel capo d’imputazione si legge: “Nell’ora di ricreazione e quando il minore si recava in bagno lo seguiva afferrandolo e mettendolo a testa in giù. Oppure spingendolo verso il termosifone impedendogli di fuggire. O ancora a ridosso del lavandino si strofinava con il pene in erezione dietro la schiena”.
Nel caso di Genova invece un bidello molestava le bambine della Scuola Materna Statale Foce con la scusa di accompagnarle in bagno. L’uomo è stato condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione.
Nel caso di Vimercate un bidello con gravi precedenti penali entrava nei bagni femminili, adescava le bambine, le aspettava davanti ai lavandini e le palpeggiava ripetutamente nelle parti intime.