2 Dicembre 2010. Sono le ore 23:30.
Cinque famiglie si riuniscono attorno ad un tavolo di cucina nella casa di Sabrina Carone. Anche lei è una di quelle mamme che esattamente un anno prima ha ricevuto una telefonata assurda che l’ha traghettata in pochi istanti in un inferno chiamato Cip Ciop.
Nell’ultimo anno i genitori hanno condiviso e affrontato insieme il dolore di vedere maltrattati i propri figli sui video girati dalla polizia, la curiosità dei media, l’indifferenza e il giudizio della gente. Ma soprattutto quell’inesorabile senso di smarrimento ed impotenza che ancora oggi si sentono addosso e che puzza come muffa in un locale abbandonato da anni.
Solo un mese prima hanno visto alla televisione un caso analogo all’asilo di Pinerolo.
I genitori delle vittime avevano le stesse facce, lo stesso smarrimento, la stessa paura di non riuscire ad uscirne che accompagnava queste cinque famiglie ed altre da quel fatidico 2 Dicembre 2009.
Ogni settimana in questo anno si sono incontrati per parlare per sostenersi a vicenda e per aiutarsi a non mollare. All’inizio erano tantissimi poi sempre meno, poi sono rimasti pochissimi. Ma questi pochi non hanno nessuna voglia di arrendersi. Restare uniti e parlare li ha aiutati molto e tutto questo potrebbe servire a quei genitori di Pinerolo. Forse loro, se potessero parlare con qualcuno che ci è già passato, si sentirebbero meno soli. Chissà… Hanno fatto errori in quest’anno, imparato lezioni e cose importanti, forse tutto il dolore provato può essere messo a disposizione di qualcuno per farne qualcosa di buono.
Non può essere tutto dolore inutile. Non si può rimanere senza fare niente, non si può lasciare che altre persone brancolino nel buio come è toccato a loro per capire cosa e come fare. Non di nuovo, non così.
Ecco il perché di questa riunione. Loro vogliono AGIRE!
Consigliati dai professionisti che li hanno accompagnati in questo anno hanno redatto uno Statuto, eletto un Comitato Direttivo e poi un Presidente, un Segretario e gli altri Consiglieri. Hanno letto come fare, fatto mille domande per non fare errori, hanno provato a pianificare tutto e poi hanno firmato in calce a un progetto in cui credono fino in fondo.
Hanno pianificato anche il giorno. Il 2 Dicembre. Lo stesso giorno in cui il mondo, un anno prima, è cascato loro addosso. Il giorno dello Tsunami, come dice sempre Ilaria. Perché vogliono schiacciare il ricordo di quel brutto giorno sotto il peso di una data di Rinascita piena di resilienza come un fiore che nasce dal cemento, nonostante tutto e nonostante tutti.
Oggi, 2 Dicembre 2010, dalle ceneri di quell’inferno chiamato Cip Ciop, nasce La Via dei Colori. Oggi, è il primo giorno di una vita che nessuno potrà mai far tornare come prima.
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare. Non le hai scelte e nemmeno le vorresti, ma arrivano e dopo non sei più uguale. A quel punto le soluzioni sono due: o scappi cercando di lasciartele alle spalle o ti fermi e le affronti. Qualsiasi soluzione tu scelga ti cambia, e tu hai solo la possibilità di scegliere se in bene o in male. (Giorgio Faletti)
#Ventiquattro: 2 Dicembre 2009 e cronaca di una giornata che doveva essere “normale”:
La Via dei Colori Onlus è sempre a tua disposizione. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti infrastrutturali presunti o documentati.