Agliana (PT), 10 giugno 2016
A.M. un’insegnante 57enne operante nella Scuola Materna San Niccolò di Agliana ha ricevuto nella mattina del 10 Giugno 2016 la notifica di misura cautelare. La donna è stata condotta agli arresti domiciliari con l’accusa di maltrattamenti (572 cp) ai danni dei piccoli alunni ospiti della materna nel pistoiese. La donna lavorava nel sistema scolastico da 40 anni e molti genitori la conoscevano come una brava insegnante. I video dei carabinieri e le indagini nella materna pare però non lascino spazio ai dubbi.
Caso di maltrattamenti nella scuola materna San Niccolò di Agliana
Le indagini
Le indagini nella scuola materna San Niccolò, condotte dai Carabinieri del Norm e coordinate dal Sostituto Procuratore Claudio Curreli, sono partite nel dicembre 2015 in seguito ad alcune segnalazioni fatte dalle famiglie degli alunni di una sezione della scuola. I bambini oggetto dei maltrattamenti, tutti di età compresa tra 3 e 5 anni, sarebbero una trentina in tutto. I genitori hanno raccontato ai Carabinieri che i primi dubbi erano emersi nell’anno scolastico 2013/2014 quando qualcuno dei bambini era tornato a casa raccontando che “ci danno le botte”.
Le attività investigative, che hanno richiesto anche l’utilizzo di intercettazioni ambientali audio e video, si sono protratte per circa 5 mesi. Nelle indiscrezioni dei giornali si parla di indagini svolte con enorme cura, tanto che nessuno si era accorto di niente, e di video registrazioni enormemente dettagliate da non essere fraintendibili.
Il provvedimento cautelare alla donna è stato predisposto dal Gip Patrizia Martucci e notificato alla maestra nella sua residenza di Prato.
Insulti, minacce, percosse e prolungati isolamenti agli alunni
Secondo la ricostruzione dei fatti l’insegnante era solita riservare ai suoi piccoli alunni minacce, insulti di vario genere, vessazioni, strattonamenti, percosse e prolungati isolamenti. Il tutto, secondo quanto emerso dal comunicato delle forze dell’ordine, sarebbe stato comprovato e documentato dettagliatamente nelle numerose riprese audiovideo registrate grazie alle telecamere nascoste.
Sempre secondo le indiscrezioni giornalistiche pare anche che uno dei bambini sia stato addirittura trovato piangente proprio dai Carabinieri. Alla richiesta del perché piangesse in modo così inconsolabile ha spiegato che aveva raccolto e regalato un fiorellino ad un’altra maestra e l’indagata l’avrebbe preso e messo al centro del cerchio fatto dai compagni per rimproverarlo davanti a tutti. Questo perché a lei non era stato regalato alcun fiore dal bambino.
I genitori
Alcuni genitori pare si fossero resi conto da tempo dei disagi dei bambini che risultavano stranamente irascibili ed oppositori al momento dell’ingresso a scuola.
Ma non tutti sono concordi nel raccontare i disagi. Infatti Carmela Buscemi, intervistata da La Nazione di Pistoia ha affermato:
“Quando venimmo a sapere che una bambina raccontava che la maestra le dava le botte vennero fatte segnalazioni alla dirigente scolastica, al Provveditorato e ai carabinieri. Fu nell’anno scolastico 2014-2015 e allora eravamo allarmati. mentre negli ultimi tempi, sinceramente, eravamo tranquilli“. E aggiunge: “Mio figlio ha sei anni e frequenta la classe della maestra indagata. Lui non ha mai manifestato disagi, non ho mai riscontrato nessun problema ed è sempre andato a scuola volentieri. Dopo quelle segnalazioni fatte dai genitori di 28 bambini la piccola che raccontava di essere picchiata dalla maestra venne trasferita in un’altra classe. La dirigente scolastica ci riferì di essersi informata, che non c’erano problemi e ci tranquillizzammo.“
Il Tribunale del Riesame
Non sussistendo i pericoli di fuga, inquinamento delle prove e reiterazione del reato, il Tribunale del Riesame ha predisposto la scarcerazione della donna rimuovendo la misura cautelare dei domiciliari e l’interdizione all’insegnamento per un periodo non inferiore agli 8 mesi.
L’insegnante, difesa dall’Avv. Venusia Ducci affiancata all’Avv. Cecilia Turco, è stata sentita dal gip il 13 Giugno 2016 per l’interrogatorio di garanzia durante il quale ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Una delle famiglie anticipa già l’intenzione di costituirsi parte civile nel processo e di voler fare di tutto per portare alla luce ogni responsabile coinvolto.
Altri casi nella provincia pistoiese
La provincia pistoiese è purtroppo stata spesso scenario di episodi simili. Il più famoso è quello dell’asilo Ciop Ciop nel 2009 che ha dato origine alla nostra associazione. Ricordiamo poi il caso de Il Magico Bosco a Quarrata, il caso terribile di Mattia Pierinelli al Lago Mago, quello de Il Gatto Parlante di Agliana e il caso di Monsummano. Ultimamente invece ha fatto discutere il caso di un bidello pedofilo arrestato e deceduto nella sua casa subito dopo essere stato messo ai domiciliari.
Infine ricordiamo il caso dell’asilo La Balena dove un bambino è scappato dall’asilo.
La vicenda in breve
- 10 Giugno 2016: Notifica di misura cautelare per la maestra, condotta ai domiciliari.
- 13 Giugno 2016: Interrogatorio di Garanzia della maestra di fronte al Gip Martucci. La donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Confermati gli arresti domiciliari.
- 1 Luglio 2016: Il Tribunale del Riesame ha predisposto la rimozione della misura cautelare (domiciliari) e l’interdizione all’insegnamento per un periodo non inferiore agli 8 mesi.
Come sempre La Via dei Colori Onlus ha provveduto a mettersi a completa disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque avesse bisogno di consulenza tecnica gratuita o di un sostegno legale e psicologico specializzato in casi dubbi o accertati di maltrattamento, può contattarci attraverso il nostro Numero Verde 800-98.48.71 oppure scrivendo alla mail associazionelaviadeicolori@gmail.com.